Trump cancella la Giornata dei Popoli Indigeni

Il presidente Donald Trump ha chiarito domenica che non seguirà l'esempio del suo predecessore nel riconoscere la Giornata dei Popoli Indigeni insieme al Columbus Day in ottobre

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27 Aprile 2025 - 22.39


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Il presidente Donald Trump ha chiarito domenica che non seguirà l’esempio del suo predecessore nel riconoscere la Giornata dei Popoli Indigeni insieme al Columbus Day in ottobre, accusando i Democratici di denigrare l’eredità dell’esploratore, mentre porta avanti la sua campagna per ripristinare quelli che definisce “i simboli tradizionali americani”.

Il Democratico Joe Biden è stato il primo presidente a celebrare ufficialmente la Giornata dei Popoli Indigeni, emettendo una proclamazione nel 2021 che celebrava “i contributi inestimabili e la resilienza dei popoli indigeni” e riconosceva “la loro sovranità innata”.

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La proclamazione sottolineava che l’America “è stata concepita sulla promessa di uguaglianza e opportunità per tutti”, una promessa che “non abbiamo mai pienamente mantenuto. Questo è particolarmente vero per quanto riguarda il rispetto dei diritti e della dignità dei popoli indigeni, presenti qui molto prima della colonizzazione delle Americhe”.

Trump domenica ha utilizzato un post sui social media per dichiarare: “Sto riportando il Columbus Day dalle ceneri.” Ha scritto sulla sua piattaforma Truth Social che “i Democratici hanno fatto di tutto per distruggere Cristoforo Colombo, la sua reputazione e tutti gli italiani che lo amano così tanto”.

Durante la presidenza Biden, la festività federale — che cade il secondo lunedì di ottobre — è stata ancora ufficialmente chiamata Columbus Day, ma anche Giornata dei Popoli Indigeni. Questo cambiamento era da tempo l’obiettivo di attivisti che volevano spostare l’attenzione dalla commemorazione del viaggio di Colombo verso le Americhe, verso la denuncia dello sfruttamento dei popoli indigeni da lui incontrati e dai suoi successori.

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Sebbene Trump si sia a lungo opposto alla narrazione della storia americana attraverso una lente di diversità e oppressione, la festività che intende riportare alla centralità fu introdotta come riconoscimento della crescente diversità del Paese.

Le spedizioni di Colombo, in realtà, non raggiunsero mai il continente nordamericano né alcuna terra che oggi fa parte degli Stati Uniti. Tuttavia, il nativo di Genova venne sempre più celebrato negli Stati Uniti con l’arrivo in massa di immigrati italiani, in un’ottica anche politica per guadagnarne il sostegno.

Fu infatti il linciaggio di 11 immigrati italo-americani a New Orleans nel 1891 a portare alla prima celebrazione del Columbus Day negli Stati Uniti, proclamata l’anno successivo dal presidente Benjamin Harrison. Più tardi, nel 1934, il presidente Franklin D. Roosevelt designò il Columbus Day come festività nazionale.

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Trump ha spesso denunciato i Democratici per l’abbattimento delle statue di Colombo, una critica che ha ribadito anche nel suo post di domenica. Nel 2017, si era espresso contro la revisione ordinata dall’allora sindaco di New York, Bill de Blasio, sulla statua alta 76 piedi di Colombo situata al Columbus Circle. La statua è ancora lì oggi, ma altre sono state vandalizzate o abbattute.

Nel 2020, l’amministrazione Trump finanziò il restauro di una statua di Colombo a Baltimora, che era stata gettata nel porto durante le proteste per l’uccisione di George Floyd a Minneapolis.


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