“Ragazzo di giù”, il nuovo disco di Rocco Hunt
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“Ragazzo di giù”, il nuovo disco di Rocco Hunt

Il rapper di Salerno torna con “Ragazzo di giù”. Un album che, già dal titolo, rivendica senso di appartenenza e amore per le proprie radici. Un lavoro in equilibrio fra stili e generi, con testi che spaziano dal sorriso disimpegnato alla critica sociale. Tanti gli ospiti, da Gigi D’Alessio a Olly e Clementino. Dal 20 giugno il tour.

“Ragazzo di giù”, il nuovo disco di Rocco Hunt
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27 Aprile 2025 - 10.52


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di Diego Perugini

“E’ il mio album della maturità. Molto introspettivo, con tante riflessioni. Qui metto in mostra le mie varie anime, a 360 gradi. E racconto i miei primi 30 anni di vita”. Così Rocco Hunt a proposito del suo nuovo lavoro, “Ragazzo di giù” (Epic Records / Sony Music Italy), che già dal titolo rivendica l’importanza delle proprie radici. 

Un disco che mescola rap, urban, pop, ritmi latini, trap, italiano e napoletano, spaziando dal sorriso disimpegnato alla critica sociale. 

I testi esplorano temi centrali per l’artista di Salerno: la vita nei quartieri popolari, il riscatto personale, l’amore, il senso di appartenenza e le ambizioni di chi cresce in un contesto spesso marginalizzato.

“Bonafortuna”, per esempio, affronta il delicato tema della violenza sulle donne nel ritratto di una ragazza che riesce a sfuggire a un amore tossico: “È una dedica a tutte quelle donne che quotidianamente portano il mondo sulle spalle. E che, nonostante tutto, cercano di andare avanti senza dipendere da nessuno” spiega. 

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Anche se il brano più “tosto” della scaletta è “Demone Santo”, un’accorata denuncia dei problemi del Sud. 

“Quelle povere creature morte sotto al ballatoio per me sono vittime dello stato e dell’abbandono” rappa Hunt riferendosi alla strage di Scampia. E ancora: “A cosa serve dopo, il presidente che fa le condoglianze, il tricolore sulle bare bianche, a cosa serve il crocefisso se poi Cristo in queste case non ci entra?”. 

Altrove il tono si fa più leggero, come nel singolo dal sapore estivo “Cosa ti amo a fare?”, ballabile e orecchiabile. 

Assai eclettico anche il parterre delle collaborazioni: da Gigi d’Alessio (“Io lo chiamo zio Gigi, lui è il ragazzo di giù per eccellenza”) a Olly, recente vincitore sanremese (“E’ di Genova, il mare ci unisce”). 

Ma anche Irama, Baby Gang e Massimo Pericolo fino a Clementino, con cui duetta nella bonus track “Yes I Know My Way” di Pino Daniele, portata all’ultimo festival nella serata delle cover. 

“A Sanremo è stato un momento magico. E lui era più emozionato di me. Sono molto riconoscente a Clementino: quand’ero ragazzino ha fatto il giudice a una delle mie battle e mi ha incoraggiato. Ha subito creduto in me”. 

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Dal 20 giugno partirà il “Ragazzo di giù Tour 2025”, che anticipa due grandi eventi live: l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano. 

mannaggiallamusica.it

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