Dipendenti del Barnard College hanno ricevuto questa settimana messaggi di testo sui loro telefoni personali da parte della Commissione per le Pari Opportunità sul Lavoro (EEOC), un’agenzia federale statunitense, che li invitavano a compilare un sondaggio volontario. Il questionario chiedeva se i destinatari fossero ebrei o israeliani e se fossero stati vittime di molestie o antisemitismo sul luogo di lavoro.
Il testo del messaggio, visionato dal Guardian, dichiarava che l’agenzia stava “attualmente esaminando le pratiche occupazionali del Barnard College” e invitava i dipendenti, attuali ed ex, a partecipare al sondaggio. Non è chiaro quanti abbiano ricevuto il messaggio, ma pare che abbia raggiunto una parte consistente del personale.
Il sondaggio sembrerebbe rientrare nell’ambito delle indagini condotte durante l’amministrazione Trump su presunti episodi di antisemitismo nei campus universitari americani, legati alle proteste filo-palestinesi. Alcuni destinatari hanno espresso forte preoccupazione.
«Indipendentemente dall’intento dichiarato, questo sondaggio di fatto crea una lista di docenti, personale e studenti ebrei al Barnard», ha affermato Elizabeth Bauer, docente di biologia, dicendosi allarmata dal contenuto.
Il sondaggio chiedeva, tra le altre cose, se il partecipante fosse ebreo, israeliano, praticante dell’ebraismo o avesse ascendenze ebraiche o israeliane. Veniva inoltre chiesto se, durante l’impiego al Barnard, la persona avesse subito commenti indesiderati, intimidazioni, pressioni religiose o proteste ritenute minacciose.
Il messaggio ha creato confusione: alcuni professori, come Elizabeth Hutchinson, inizialmente pensavano si trattasse di una truffa, stupiti che l’EEOC avesse i loro contatti personali. Anche Celia Naylor, docente di studi africani, ha confermato di aver ricevuto il messaggio, aggiungendo che lo stesso era capitato a molti colleghi.
La consulente legale del college, Serena Longley, ha inviato un’email per chiarire che Barnard non era stato preventivamente avvisato di questa iniziativa e che la partecipazione al sondaggio era del tutto volontaria. Ha anche aggiunto che l’EEOC aveva avviato un’indagine lo scorso anno per accertare eventuali discriminazioni verso dipendenti ebrei, e che Barnard aveva legalmente fornito i contatti richiesti.
Alcuni docenti hanno tuttavia espresso disagio per la modalità con cui l’inchiesta è stata condotta: messaggi personali non annunciati, percepiti come una forma di sorveglianza che invade anche la sfera privata.
Debbie Becher, docente di sociologia, ha dichiarato al New York Times di trovare “terrificante” che il governo federale voglia sapere chi sono gli ebrei attraverso un semplice messaggio di testo.
Anche membri della Columbia University, affiliata a Barnard, hanno confermato di aver ricevuto messaggi simili, secondo quanto riportato dal giornale universitario The Spectator. Rebecca Kobrin, co-direttrice dell’Istituto per gli Studi Israeliani ed Ebraici, ha confermato che lei e altri colleghi hanno ricevuto il medesimo sondaggio.
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