Una nuova ondata di attacchi aerei israeliani ha colpito il quartiere al-Tuffah, nella zona orientale di Gaza City, causando la morte di numerosi civili, tra cui diversi bambini. Le forze armate israeliane, impegnate in una vasta campagna militare contro Hamas, hanno intensificato i raid notturni colpendo obiettivi civili in aree densamente popolate e già affollate da sfollati.
Tra le vittime più giovani figurano Saba e Sana Abu Saif, gemelle di quattro anni, uccise insieme ad altri familiari in un’abitazione colpita da un missile. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa palestinese WAFA, la famiglia si era rifugiata in quella casa dopo essere stata già costretta a lasciare la propria abitazione nelle settimane precedenti.
In un’altra parte dello stesso quartiere, un attacco ha causato la morte di undici membri della famiglia Bustan, inclusi quattro bambini e tre donne. La casa si trovava nei pressi della scuola Shujaiya, anch’essa colpita in un raid successivo. Le autorità della protezione civile di Gaza hanno riferito che i soccorritori sono ancora impegnati nelle operazioni di recupero dei corpi dalle macerie.
Fonti mediche dell’ospedale Al-Ahli Arab confermano che almeno sei persone sono state uccise e molte altre ferite quando un raid ha colpito direttamente la scuola, che ospitava centinaia di civili sfollati. Secondo alcune testimonianze, l’edificio ha preso fuoco dopo l’attacco, aggravando ulteriormente il bilancio delle vittime.
Un altro bombardamento, forse distinto dal precedente, ha colpito una seconda scuola sempre nel quartiere al-Tuffah, provocando almeno undici morti. La scuola, trasformata in rifugio d’emergenza, non era segnalata come obiettivo militare e ospitava centinaia di civili, perlopiù donne e bambini
Le autorità palestinesi parlano di una catastrofe umanitaria in corso. Secondo fonti ospedaliere, le strutture sanitarie sono al collasso, i corridoi pieni di feriti e le scorte mediche sempre più limitate. L’ONU ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato, denunciando il continuo bombardamento di aree civili e la mancanza di accesso per gli aiuti umanitari.
Mentre le operazioni militari proseguono, cresce la preoccupazione internazionale per l’alto numero di vittime civili e la sistematica distruzione di infrastrutture civili fondamentali, come abitazioni, scuole e ospedali. Le famiglie di Gaza, già sfollate più volte, continuano a cercare rifugi temporanei in una città dove nessun luogo sembra più sicuro.