Questo lunedì di Pasqua, il momento in cui apprendiamo della morte di Papa Francesco, in un mondo folle che scrolla tutti i nostri punti di riferimento, ci porta a interrogare urgentemente l’essenza della nostra esistenza sulla Terra.
Ognuno può – e deve – porsi le domande fondamentali: Chi sono?
Perché vivo?
Qual è il mio rapporto con Dio, la religione, la spiritualità, gli altri?
Ecco la mia risposta (piuttosto un elemento di risposta che non pretende di essere esaustivo):
Sono atea.
Sono atea ardente, che non crede in Dio, ma è convinta dell’imperativo vitale della trascendenza dei valori intrinsecamente umani, compresa l’eterna aspirazione dell’Essere Umano alla libertà e alla dignità.
La lotta per i suoi valori dà senso alla nostra vita, questa breve parentesi tra la nostra nascita e la nostra morte.
Infine, mi inchino, ovviamente, proprio ora, alla memoria di un Papa appena morto, in questo giorno così simbolico, ma non dimentico che la sua morte avviene, così altrettanto simbolicamente, il giorno dopo il suo ricevimento di un piccolo telegrafo dell’incarnazione del Male, Vance.
E non dimentico più che il suo sostegno al Bene, ovvero la lotta per la libertà e la dignità dell’Ucraina, è stato minimalista.
Non credo in nessuna religione, tranne che nell’uomo.
Ho fede in me stessa che mi è stata donata da un’esperienza molto forte.
Credo che il risultato principale di questo esperimento non si trovi in nessuna Bibbia, Corano, Torah o nessun manuale in cui troviamo il margine da seguire per raggiungere il motivo per cui siamo qui e anche se non c’è stato nulla da raggiungere non importa.
Non vivo attraverso i dogmi, il nostro mondo soffre di dogmi.
Le generazioni passate hanno sofferto degli ISMI.
Comunismo, fascismo, capitalismo, marxismo, socialismo, fondamentalismo ecc.., oggi esiste il nazionalismo.
Papa Francesco è morto.
E’ MORTO UN UOMO, con tutti i suoi segreti, con tutte le sue pecche; è morto prima l’uomo, arrivato dall’Argentina dove aveva vissuto in modo atipico rispetto ai Papi precedenti.
Oggi riconosco che era un punto di riferimento e unico che parlava di Pace sentita, soprattutto in questi mesi dove tutto è capitolato nel caos, ma ha fatto delle differenze,
per cui buon viaggio Jorge Mario Bergoglio a cui doverosamente ricordo il suo impegno. ( so che condividerà le mie parole tra uno sbuffo e l’altro )
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