Le autorità israeliane continuano a negare l’autorizzazione alle missioni coordinate dall’Onu per permettere l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza, mentre il blocco imposto da Israele sulla Striscia è ormai alla settima settimana, ha dichiarato Stephanie Tremblay, portavoce associata del Segretario generale delle Nazioni Unite.
Parlando ai giornalisti, Tremblay ha riferito che solo due delle sei missioni umanitarie pianificate e coordinate con le autorità israeliane sono state facilitate mercoledì. “Le altre quattro sono state negate, inclusa una missione per recuperare carburante da Rafah, urgentemente necessario,” ha spiegato.
Dallo scorso marzo, Israele ha completamente interrotto l’ingresso di aiuti nella Striscia, tagliato le forniture elettriche, intensificato le operazioni militari via terra e ripreso i bombardamenti sull’enclave, facendo precipitare la popolazione palestinese nella peggiore crisi umanitaria dall’inizio della guerra nell’ottobre 2023, secondo quanto riferito dalle Nazioni Unite.
Le prospettive di un miglioramento della situazione appaiono scarse. Mercoledì, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che non sarà consentito alcun ingresso di aiuti umanitari nella Striscia e che le truppe israeliane resteranno a tempo indeterminato nelle cosiddette “zone di sicurezza” di Gaza.
Argomenti: israele