C’è una seconda invasione dell’Ucraina: migliaia di account TikTok sotto il controllo della Russia per influenzare l’opinione pubblica ucraina. L’inchiesta è stata pubblicata dal giornale indipendente Ukrainska Pravda.
Secondo un rapporto della società di ricerca DataReportal, in Ucraina ci sono 17 milioni di utenti TikTok, più di quelli su Instagram (12 milioni) e Facebook (13,9 milioni). Nell’aprile 2024, il Centro ucraino per il contrasto alla disinformazione ha segnalato il blocco di diverse decine di canali su TikTok che diffondevano “propaganda nemica”. Tra questi c’erano le pagine del no vax Ostap Stakhiv, della giornalista filo-russa Diana Panchenko e del deputato della Rada Oleksandr Dubinsky, accusati di tradimento.
Ukrainska Pravda cita anche il racconto dell’ex deputato della Verkhovna Rada Ihor Mosiychuk. Il suo account TikTok contava 300 mila iscritti e i suoi video avevano raggiunto circa un milione di visualizzazioni. Il Center for Countering Disinformation ha inserito il suo profilo nell’elenco delle pagine che diffondono propaganda russa. Il suo account è stato bloccato, ma Mosiychuk ha continuato ad aprirne di nuovi: nel settembre 2024 era già al suo nono profilo TikTok.
Secondo l’inchiesta, la propaganda russa sfrutta appieno gli algoritmi di TikTok, che permettono anche agli account appena creati, e senza follower, di raggiungere rapidamente centinaia di migliaia di visualizzazioni. Il meccanismo è semplice: si crea una “bot farm”, ovvero centinaia di account con informazioni minime. Su questi account si pubblica un “video emozionale”, realizzato grazie all’intelligenza artificiale e con l’uso di filmati reali. I bot poi mettono like, commentano e guardano il video fino alla fine, convincendo così l’algoritmo che il contenuto è popolare e facendolo diffondere organicamente ad altri utenti.
“Di tutti i social network popolari in Ucraina, è su TikTok che uno strumento come le bot farm funziona ancora con alta efficienza e consente di influenzare il campo dell’informazione”, scrive il giornale.
Le nuove tecnologie, in particolare l’IA e i deepfake, permettono anche la creazione di account falsi attribuiti all’esercito ucraino. Alla fine di marzo 2024, durante la ritirata delle forze armate ucraine dalla regione di Kursk e a seguito delle dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump sull’accerchiamento di migliaia di soldati ucraini, su TikTok sono apparsi video nei quali presunti soldati ucraini registravano le loro “ultime parole”, accusando i propri comandanti di averli abbandonati. Secondo Ukrainska Pravda, questi contenuti hanno raggiunto milioni di visualizzazioni.
L’articolo evidenzia anche il ruolo ambiguo di alcuni blogger ucraini che, consapevolmente o meno, finiscono per alimentare le campagne di disinformazione russe. Questi creatori di contenuti vivono di donazioni, mostrano la vita quotidiana delle “persone comuni” e attirano il pubblico con video “analitici”, spesso improvvisati anche alla guida di un’auto, in cui danno consigli militari o fanno rivelazioni da presunti “addetti ai lavori”.
“Considerati i risultati e il monte incredibile di visualizzazioni, in questi anni per la Russia TikTok è diventato uno strumento chiave”, afferma l’inchiesta.
Secondo un sondaggio del progetto ucraino Support, condotto a metà del 2024, il 27% degli ucraini riceve notizie principalmente da TikTok. Eppure, cercando termini come “notizie dell’Ucraina” o “notizie dall’Ucraina” su TikTok, si scopre che solo poche decine di account sono davvero legati a media ufficiali; il resto sono canali anonimi. Molti di questi utilizzano loghi di noti organi di informazione per aumentare la credibilità dei loro video. Per esempio, l’aggregatore anonimo Ukraine Online utilizza un video con il giornalista Vadym Karpiak e il logo del popolare canale Telegram Trukha.