Un devastante attacco missilistico russo ha colpito il centro di Sumy, città nell’Ucraina nord-orientale, proprio mentre molti residenti si preparavano a celebrare la Domenica delle Palme, una festività significativa per la comunità cristiana ortodossa. Secondo le autorità ucraine, riportate da testate internazionali come Reuters e Al Jazeera, l’attacco ha causato almeno 20 morti e numerosi feriti, con un bilancio ancora provvisorio a causa delle operazioni di soccorso in corso.
Il governatore della regione di Sumy, Volodymyr Artyukh, ha dichiarato, come citato da Reuters, che due missili balistici, probabilmente Iskander, sono stati lanciati intorno alle 9:30 ora locale, colpendo un’area residenziale densamente popolata. Le immagini trasmesse dalla BBC mostrano palazzi distrutti, veicoli in fiamme e squadre di emergenza che lavorano freneticamente per estrarre sopravvissuti dalle macerie. Un mercato locale e diverse abitazioni sono stati gravemente danneggiati, secondo quanto riportato dal Kyiv Post, che ha raccolto testimonianze dirette di residenti.
“L’attacco è avvenuto in un momento in cui le famiglie si riunivano per pregare o si recavano nelle chiese per le celebrazioni della Domenica delle Palme”, ha riferito un funzionario locale, citato da The Guardian, sottolineando l’impatto emotivo su una comunità già provata da mesi di conflitto. Fonti di Al Jazeera confermano che l’assenza di obiettivi militari nell’area colpita suggerisce un attacco mirato a terrorizzare la popolazione civile.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato l’attacco in un messaggio su Telegram, ripreso dal New York Times, definendolo un’azione brutale. “Colpire i fedeli in un giorno sacro come la Domenica delle Palme è un crimine che solo un bastardo può commettere”, ha dichiarato, accusando la Russia di voler infliggere il massimo dolore possibile ai civili ucraini. Zelensky ha anche chiesto un rafforzamento delle difese aeree per proteggere città come Sumy, vulnerabili agli attacchi missilistici.
Secondo un’analisi riportata da DW, l’attacco si inserisce in una serie di raid russi intensificati contro le regioni di confine ucraine, con Sumy che, per la sua vicinanza alla Russia (circa 30 chilometri dalla frontiera), è diventata un bersaglio frequente. Le Monde ha riferito che i missili potrebbero essere stati lanciati da una base nella regione russa di Belgorod, una tattica che consente alla Russia di colpire rapidamente, riducendo il tempo di preavviso per le difese ucraine.
Il Ministero della Difesa russo non ha rilasciato dichiarazioni specifiche sull’attacco, come riportato da France 24, limitandosi a negare genericamente di prendere di mira i civili. Tuttavia, le autorità ucraine, citate da CNN, hanno annunciato l’apertura di un’indagine per crimini di guerra, con l’intenzione di documentare l’attacco e portarlo all’attenzione delle corti internazionali.
Le operazioni di soccorso continuano a Sumy, con le autorità locali che, secondo Ukrinform, hanno chiesto ai cittadini di donare sangue per supportare i feriti. La strage ha rinnovato l’attenzione globale sulla necessità di proteggere i civili nel conflitto in corso, in un giorno che avrebbe dovuto essere di pace e riflessione.