A Budapest manifestazione (ironica) contro il divieto del Pride imposto da Orban

La protesta, organizzata dal Partito del Cane a Due Code – un movimento satirico – arriva dopo una serie di altre dimostrazioni contro la recente legge approvata dal Parlamento, dominato dal partito nazionalista Fidesz

A Budapest manifestazione (ironica) contro il divieto del Pride imposto da Orban
Ungheria, manifestazione contro Orban
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12 Aprile 2025 - 22.40


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Diverse migliaia di ungheresi hanno preso parte a una manifestazione ironica contro il divieto del Pride imposto dal primo ministro di destra Viktor Orbán, sfilando nel centro di Budapest vestiti di grigio e portando striscioni che parodiavano l’intolleranza verso i colori e la diversità.

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La protesta, organizzata dal Partito del Cane a Due Code – un movimento satirico – arriva dopo una serie di altre dimostrazioni contro la recente legge approvata dal Parlamento, dominato dal partito nazionalista Fidesz, che vieta il Pride sostenendo che potrebbe essere “dannoso per i bambini”. Il corteo dell’orgoglio LGBTQ+ era previsto per fine giugno.

Sebbene Fidesz giustifichi la misura come una difesa dei “valori familiari”, i critici la considerano parte di un più ampio attacco alle libertà democratiche, in vista delle elezioni generali del prossimo anno. Alcuni sondaggi recenti indicano che l’opposizione potrebbe superare Orbán.

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Durante la manifestazione di sabato, alcuni striscioni recitavano frasi come “Essere tutti uguali è cool” e “Ascolta il tuo cuore: morte ai colori”, in un tono chiaramente sarcastico.

«Toglierei loro (alle persone LGBTQ+) il diritto di manifestare, perché sono tutti criminali», ha dichiarato provocatoriamente un manifestante di nome Samuel Tar, vestito di grigio insieme ai suoi amici. «Vogliono esprimersi, ed è molto dannoso. Solo io dovrei poter esprimermi, nessun altro.»

Il Partito del Cane a Due Code ha spiegato, con amara ironia, di aver indetto la manifestazione per sostenere gli sforzi di Orbán nel reprimere la diversità, affermando che questo è “il problema principale” del Paese, più importante persino dell’inflazione, della mancanza di alloggi accessibili o delle carenze nei servizi pubblici. «Ogni problema del mondo nasce dalla diversità e dall’individualismo», ha dichiarato il partito.

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Nato quasi vent’anni fa come movimento marginale, il partito ha guadagnato attenzione pubblica quando il suo leader, Gergely Kovacs, ha vinto le elezioni municipali in un distretto di Budapest, strappando un bastione storico al partito di Orbán. Sebbene attualmente non abbia rappresentanza in Parlamento, si definisce l’unica scelta sensata in una società profondamente polarizzata. Resta però incerto se riuscirà a ottenere abbastanza consensi per entrare in Parlamento alle prossime elezioni.

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