Mercoledì, il presidente Donald Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi volti a punire due ex funzionari della sua prima amministrazione e uno studio legale di alto profilo, proseguendo così quella che appare come una campagna di ritorsioni avviata con entusiasmo fin dal suo insediamento.
Due di questi ordini sono stati indirizzati a Christopher Krebs, alto funzionario per la sicurezza informatica che supervisionò la sicurezza delle elezioni presidenziali del 2020, e a Miles Taylor, ex capo di gabinetto del Dipartimento per la Sicurezza Interna durante il primo mandato di Trump, noto anche per aver scritto in forma anonima un editoriale per il New York Times nel 2018, che suscitò grande attenzione. Gli ordini incaricavano Pam Bondi, procuratrice generale, e Kristi Noem, segretaria alla Sicurezza Interna, di indagare sui due ex funzionari e riferire alla Casa Bianca.
Un terzo ordine prendeva di mira lo studio legale Susman Godfrey, al quale venivano imposte sanzioni simili a quelle già comminate ad altri studi che avevano patrocinato cause sgradite a Trump. Nel 2023, Fox News accettò di pagare 787,5 milioni di dollari per risolvere una causa per diffamazione intentata da Dominion Voting Systems, accusata ingiustamente dalla rete televisiva di frodi elettorali. Susman Godfrey rappresentava Dominion, un’azienda produttrice di macchine per il voto elettronico, bersaglio di teorie complottiste diffuse dagli avvocati vicini a Trump.
Gli ordini esecutivi riflettono il desiderio di vendetta politica di Trump, che ha manifestato un’ossessione per punire — tra gli altri — i repubblicani eletti e i funzionari del suo stesso governo che lo hanno sfidato o successivamente contrastato.
Trump continua inoltre a cercare di riscrivere la narrazione della sua sconfitta alle elezioni del 2020, reiterando la falsa accusa di brogli elettorali. Krebs, alla guida dell’agenzia incaricata di proteggere il sistema elettorale dalle interferenze straniere, smentì pubblicamente molte delle affermazioni infondate diffuse da Trump. Il presidente, tuttavia, ha mantenuto un forte risentimento nei confronti dell’agenzia.
“Questo tizio, Krebs, diceva ‘oh, le elezioni sono state perfette’”, ha detto Trump mercoledì mentre firmava l’ordine. E ha aggiunto, riferendosi a Krebs: “Lui è il vero imbroglio. È una vergogna”.
L’ordine esecutivo contro Krebs si fonda proprio su queste affermazioni smentite, accusandolo di aver “negato che le elezioni del 2020 fossero truccate o rubate, respingendo in modo inappropriato e categorico l’esistenza di irregolarità diffuse e di gravi vulnerabilità nei sistemi di voto”.
Con riferimento alla causa per diffamazione intentata da Dominion, l’ordine accusa lo studio Susman Godfrey di guidare “gli sforzi per strumentalizzare il sistema legale statunitense e degradare la qualità delle elezioni americane”, criticando anche le politiche di inclusione dello studio e la rappresentanza di clienti politicamente avversi a Trump.
In una dichiarazione, Susman Godfrey ha affermato: “Non c’è dubbio che ci opporremo a questo ordine incostituzionale”. Krebs, invece, non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.
L’ordine contro Miles Taylor lo accusa, senza fornire prove, di aver pubblicato “illegalmente” conversazioni riservate in un libro scritto dopo il suo editoriale anonimo sul Times, aggiungendo che “questa condotta potrebbe essere giustamente considerata come un atto di tradimento e una potenziale violazione dell’Espionage Act”.
Taylor ha reagito sui social, affermando di non essere sorpreso dalla misura contro di lui:
“Dissentire non è illegale. E di certo non è tradimento. Gli Stati Uniti stanno imboccando una strada oscura. Mai nessuno ha dimostrato così chiaramente il punto di vista di un altro uomo.”
Gli ordini firmati da Trump revocano anche le autorizzazioni di sicurezza per Krebs, Taylor e i loro associati, specificando che verranno sospese anche quelle delle persone collegate con l’Università della Pennsylvania — dove Taylor tiene un corso sul “futuro del conservatorismo” — e con la società di cybersicurezza SentinelOne, per cui lavora Krebs.
Secondo la Casa Bianca, gli ordini esecutivi “impongono anche una revisione” delle attività svolte da Krebs e Taylor durante il primo mandato di Trump, allo scopo di identificare eventuali irregolarità, tra cui la “divulgazione non autorizzata di informazioni classificate”.