Negli Stati Uniti, con l’acuirsi delle tensioni commerciali con la Cina, i prezzi delle biciclette potrebbero subire un’impennata fino al 50%, un impatto devastante su un’industria che dipende in gran parte dalla produzione cinese. Arnold Kamler, presidente della Kent International, una delle maggiori aziende statunitensi produttrici di biciclette, ha lanciato un monito, affermando che il settore potrebbe vedere un aumento dei prezzi fino al 50% se il presidente Trump dovesse mantenere le tariffe doganali attuali.
Secondo il Financial Times, i principali marchi di biciclette negli Stati Uniti importano circa il 90% delle circa 12,5 milioni di biciclette vendute ogni anno, la maggior parte delle quali prodotte in Cina, seguita da Taiwan, Vietnam e Cambogia. Questi dazi colpiscono un settore che genera un fatturato di 6 miliardi di dollari, proprio in un momento difficile per l’industria. Dopo il boom di vendite durante la pandemia, la domanda si è ridotta, e l’inflazione ha fatto lievitare i costi per i produttori. I prezzi delle biciclette Kent International variano tra i 149,99 e i 524,99 dollari. L’azienda ha già aumentato i prezzi del 12% quest’anno, in seguito all’imposizione di un dazio del 20% da parte di Trump sulla Cina. Kamler ha previsto un ulteriore aumento dei prezzi di almeno il 25% a causa di un nuovo dazio del 34% introdotto la settimana scorsa dal presidente degli Stati Uniti.
Inoltre, un possibile aumento delle tariffe del 50% sulle merci cinesi, annunciato da Trump il 7 aprile in risposta alle tariffe di ritorsione imposte dalla Cina, potrebbe rendere le biciclette Kent “indesiderabili e troppo costose”, ha dichiarato Kamler. Kent International prevede di vendere 1,4 milioni di biciclette negli Stati Uniti quest’anno, una cifra che rappresenterebbe il risultato peggiore in oltre un decennio per l’azienda.
Anche se Kent International effettua parte dell’assemblaggio internamente, la maggior parte dei componenti viene comunque importata dalla Cina, il che obbligherà l’azienda ad aumentare i prezzi anche su questi modelli. Preoccupazioni simili sono state espresse da Giant Group di Taiwan, uno dei principali fornitori di biciclette negli Stati Uniti. Matt Moore, consigliere generale di PeopleForBikes, ha messo in guardia sull’inevitabile conseguenza dell’aumento dei costi di importazione: molte aziende potrebbero fallire o essere costrette a fondersi con rivali più grandi. “L’umore del settore è piuttosto cupo, perché ci troviamo di fronte a una minaccia potenzialmente esistenziale”, ha affermato Moore. “Le aziende con un migliore accesso al capitale e vantaggi operativi aumenteranno i prezzi per coprire i costi e mantenere i margini, ma quelle incapaci di farlo potrebbero soccombere in questo nuovo contesto commerciale”.
PeopleForBikes sta facendo pressione per ottenere esenzioni dai dazi doganali per le importazioni di telai e componenti, nonché per ottenere prestiti a basso tasso di interesse per i produttori che intendono costruire fabbriche negli Stati Uniti. Kamler, pur mantenendo un certo ottimismo, ha dichiarato di sperare che l’amministrazione Trump riduca le tariffe. “Se non cambia nulla, l’unica cosa che accadrà è che i prezzi delle biciclette aumenteranno del 30-50%”, ha concluso.
In questo contesto, le politiche di Trump rischiano di avere un impatto devastante sull’economia americana, mettendo in difficoltà sia i produttori locali che i consumatori. La scelta di mantenere alte le tariffe non solo aumenterà i costi per le famiglie americane, ma potrebbe anche danneggiare irreparabilmente un settore già in difficoltà.
