Recentemente, ho saputo di una donna ucraina che ha ricevuto un’email dal Dipartimento della Sicurezza Nazionale che le ordina di lasciare il Paese entro sette giorni oppure “il governo federale la prenderà con la forza.”
Si è scoperto che la mail era stata inviata “per errore” e che il programma U4U non era stato terminato. Ma la parte più scioccante è stata il suo commento silenzioso:
“Non ho nemmeno una multa per divieto di sosta. Non pubblico sui social.”
Ormai, molte persone mi dicono di avere paura di parlare contro Trump e la sua amministrazione a causa di potenziali conseguenze.
Proprio l’altro giorno, ho dialogato con un’amica ucraina che teme che se parlasse, il governo degli Stati Uniti potrebbe vendicarsi contro i suoi genitori, che al momento sono in procinto di trasferirsi negli Stati Uniti. È una cittadina esemplare e una buona cristiana. Eppure, ha paura.
Un altro mio amico, che tra qualche settimana andrà in Ucraina, mi ha detto che gli è stato consigliato di “pulire” il telefono prima di tornare negli Stati Uniti. Perché?
Per paura che le sue visioni anti-Trump possano metterlo nei guai al confine. È cristiano, cittadino americano e conservatore.
Potrei condividere altre storie come queste, ma tutte puntano alla stessa verità: la gente ha paura di ciò che potrebbe fare l’attuale amministrazione degli Stati Uniti se osassero parlare.
E questo è veramente spaventoso. Perché se abbiamo troppa paura di parlare ora, potremmo perdere la voce per sempre e non è questione solo ucraina, potremmo essere messi a tacere tutti a prescindere da dove viviamo.
