Martedì 8 aprile 2025, funzionari israeliani, accompagnati dalla polizia, hanno fatto irruzione in sei scuole gestite dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA) a Gerusalemme Est, ordinandone la chiusura immediata. Secondo Philippe Lazzarini, Commissario Generale dell’UNRWA, le forze israeliane hanno violato l’inviolabilità delle sedi delle Nazioni Unite, compreso il Centro di Formazione di Kalandia, dove erano presenti almeno 350 studenti e 30 membri del personale.
Durante l’operazione, sono stati utilizzati gas lacrimogeni e bombe sonore. Queste azioni hanno colpito complessivamente 250 studenti in tre scuole dell’Unrwa a Gerusalemme Est e 350 studenti nel Centro di Formazione di Kalandia. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha condannato fermamente queste violazioni.
Aumento delle vittime nella Striscia di Gaza
Nelle ultime 24 ore, almeno 58 palestinesi sono stati uccisi e 213 feriti in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, secondo il Ministero della Salute locale. Dall’inizio del conflitto, il bilancio delle vittime palestinesi ha superato i 50.000 morti, con oltre la metà costituita da donne e bambini. La recente ondata di violenza segue il crollo di un cessate il fuoco a marzo, durante il quale Israele ha anche interrotto forniture vitali a Gaza, azioni condannate dal Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, come violazioni del diritto internazionale.
Uccisione di una donna palestinese in Cisgiordania
In Cisgiordania, le forze israeliane hanno sparato e ucciso una donna palestinese di 30 anni, identificata come Amana Yacoub, accusata di aver lanciato sassi e tentato di accoltellare i soldati presso un incrocio vicino a un insediamento israeliano. Nessun soldato israeliano è rimasto ferito nell’incidente. Organizzazioni per i diritti umani sostengono che le forze israeliane spesso usano forza letale quando non è giustificata, mentre Israele afferma che i suoi soldati devono prendere decisioni in frazioni di secondo in ambienti pericolosi.
Morte di un fotoreporter palestinese
Un fotoreporter palestinese, Ahmed Mansour, è morto a causa delle gravi ustioni riportate in seguito a un attacco israeliano su una tenda mediatica all’esterno dell’ospedale Nasser nella città di Khan Younis. L’attacco, avvenuto lunedì, ha causato la morte di altre due persone, tra cui un altro giornalista, e il ferimento di altri cinque reporter. L’esercito israeliano ha dichiarato che l’obiettivo dell’attacco era un uomo descritto come un militante di Hamas che si spacciava per giornalista.
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