Gli studi legali che hanno stretto accordi con l’amministrazione Trump dopo che l’ex presidente aveva emesso ordini esecutivi contro gli avvocati che sfidavano le sue priorità stanno dimostrando “un’assoluta codardia”, ha dichiarato il senatore indipendente Bernie Sanders.
“Parliamo di studi legali che fatturano miliardi, e tutto ciò che li muove è il denaro, solo il denaro”, ha detto il popolare senatore del Vermont, che collabora con i Democratici, in un’intervista esclusiva rilasciata alla trasmissione CBS News Sunday Morning. “Sono pronti a vendere l’anima pur di fare soldi qui a Washington.”
I commenti di Sanders rappresentano una dura condanna nei confronti di quegli studi legali che, dopo aver rappresentato avversari politici di Trump, hanno preferito cedere quando si sono trovati sotto la minaccia di ordini esecutivi volti a ostacolarli. Tali ordini prevedevano la revoca delle autorizzazioni di sicurezza, il divieto di accesso agli edifici federali e, per le aziende che intrattengono rapporti con il governo, l’obbligo di far dichiarare ai clienti eventuali legami con gli studi legali colpiti.
Alcuni tra i più prestigiosi studi legali degli Stati Uniti hanno infine ceduto. Willkie, Farr & Gallagher; Milbank LLP; e Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom hanno raggiunto accordi con la Casa Bianca per evitare l’applicazione degli ordini. In cambio, si sono impegnati a svolgere lavoro pro bono per cause vicine a Trump e a rinunciare a politiche di assunzione basate su criteri razziali.
Altri studi legali, invece, hanno deciso di resistere. Perkins Coie ha ottenuto un’ingiunzione del tribunale che ha bloccato gran parte dell’ordine esecutivo emesso da Trump contro di loro. Centinaia di studi legali e ex giudici hanno firmato documenti a sostegno di Perkins Coie nella sua opposizione all’amministrazione.
Anche Jenner & Block e WilmerHale, intenti a contrastare in tribunale gli ordini presidenziali rivolti contro di loro, sono riusciti a ottenere sentenze che ne hanno fortemente limitato l’efficacia.
Ex membri degli studi legali che hanno ceduto hanno espresso le critiche più dure contro le decisioni dei rispettivi ex datori di lavoro.
Domenica, durante l’intervista, alla domanda su quale sia stato il prezzo pagato dagli Stati Uniti quando alcune delle sue istituzioni più influenti si sono arrese in quel modo a Trump, Sanders ha risposto: “È indescrivibile”.
Sempre domenica, il senatore ha sostenuto che molte delle mosse di Trump — a quasi tre mesi dal suo secondo insediamento alla Casa Bianca — hanno trasformato gli Stati Uniti in una “pseudo-democrazia”. In particolare, ha puntato il dito contro la decisione di affidare a Elon Musk il compito di ridimensionare e tagliare i fondi di varie agenzie e servizi federali.
Il miliardario proprietario di Tesla, SpaceX e X ha ottenuto questo ruolo dopo aver speso oltre 270 milioni di dollari a sostegno della campagna presidenziale di Trump.
“Tu hai un voto, mentre Elon Musk può spendere 270 milioni di dollari per far eleggere Trump,” ha detto Sanders alla CBS. “Ti sembra una democrazia questa?”
