Israele si rimangia la falsa versione sull'assassinio di 15 operatori sanitari dopo essere stata smentita da un video
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Israele si rimangia la falsa versione sull'assassinio di 15 operatori sanitari dopo essere stata smentita da un video

L’esercito israeliano ha fatto marcia indietro sulla sua ricostruzione dell’uccisione di 15 operatori sanitari palestinesi avvenuta il mese scorso, dopo che un video registrato con un cellulare ha smentito la sua versione

Israele si rimangia la falsa versione sull'assassinio di 15 operatori sanitari dopo essere stata smentita da un video
Gaza i paramedici uccisi dagli israeliani
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6 Aprile 2025 - 17.36


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L’esercito israeliano ha fatto marcia indietro sulla sua ricostruzione dell’uccisione di 15 operatori sanitari palestinesi avvenuta il mese scorso, dopo che un video registrato con un cellulare ha smentito la sua versione, secondo cui i veicoli non avevano segnali di emergenza attivi quando i soldati hanno aperto il fuoco nella Striscia di Gaza.

In un primo momento, l’esercito aveva dichiarato di aver sparato perché i veicoli si stavano “avvicinando in modo sospetto” alle truppe, senza fari né segnali di emergenza. Un funzionario militare israeliano, parlando sabato sera in forma anonima, ha poi ammesso che quella ricostruzione era “errata”.

Il filmato mostra chiaramente i mezzi della Mezzaluna Rossa e della Protezione Civile avanzare lentamente con le luci d’emergenza accese e i loghi ben visibili, mentre si avvicinano per soccorrere un’ambulanza colpita in precedenza. I soccorritori scendono dai veicoli e si dirigono verso l’ambulanza. Immediatamente, i mezzi vengono bersagliati da un fitto fuoco di armi da fuoco, che prosegue per oltre cinque minuti.

Otto membri della Mezzaluna Rossa, sei della Protezione Civile e un dipendente delle Nazioni Unite sono stati uccisi nella sparatoria avvenuta prima dell’alba del 23 marzo nel quartiere Tel al-Sultan, nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. I soldati israeliani hanno poi spianato la zona con bulldozer, seppellendo i corpi e i veicoli sotto le macerie. Solo una settimana dopo, i soccorritori sono riusciti a recuperare i cadaveri.

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Il video è stato ritrovato nel taschino di uno dei paramedici uccisi e distribuito dal rappresentante palestinese al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’Associated Press ne è entrata in possesso tramite un diplomatico dell’ONU, che ha chiesto l’anonimato.

Un paramedico sopravvissuto, Munzer Abed, ha confermato l’autenticità del video. Le strutture in cemento visibili nel filmato corrispondono a quelle riprese in un video dell’ONU che documenta il recupero dei corpi.

Alla domanda sul video, l’esercito israeliano ha risposto che l’episodio è “sotto attenta revisione”.

Il presidente della Mezzaluna Rossa Palestinese, Younes Al-Khatib, ha chiesto un’indagine indipendente: “Non abbiamo alcuna fiducia nelle inchieste dell’esercito”, ha dichiarato all’ONU.

Un paramedico, Assaad al-Nassasra, risulta ancora disperso. Abed ha raccontato di averlo visto portato via bendato dai soldati israeliani.

Al-Khatib ha affermato che i soccorritori sono stati “colpiti a distanza ravvicinata” e che a breve sarà diffuso un rapporto medico-legale.

Israele ha sostenuto che Hamas usa ambulanze e strutture mediche per nascondere i suoi combattenti, giustificando così gli attacchi. Tuttavia, secondo le Nazioni Unite, oltre 150 soccorritori della Mezzaluna Rossa e della Protezione Civile sono stati uccisi, per lo più mentre erano in servizio, insieme a più di 1.000 operatori sanitari. L’esercito israeliano indaga raramente su questi incidenti.

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Il racconto del sopravvissuto

Abed ha riferito che la sua ambulanza è stata colpita non appena entrata nella zona, con le luci accese. Seduto nel sedile posteriore, si è buttato a terra e non ha più sentito i colleghi nei posti anteriori — probabilmente uccisi sul colpo. I soldati lo hanno trascinato fuori, spogliato, picchiato con i calci dei fucili e legato. Poi lo hanno interrogato e minacciato con armi e coltelli.

Ha assistito all’arrivo di altri veicoli di soccorso che venivano colpiti a loro volta.

Il video

Il filmato mostra ambulanze e un camion dei pompieri che si muovono con le luci lampeggianti in direzione di un’ambulanza ferma. Tre soccorritori scendono dai mezzi e si avvicinano, quando improvvisamente si sente uno sparo e uno di loro cade. Parte una lunga raffica di colpi, che dura più di cinque minuti. Si sentono le preghiere disperate di chi registra il video.

Verso la fine si sentono voci in ebraico e il video si interrompe.

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La posizione israeliana

Un funzionario militare ha negato ogni maltrattamento e ha detto di non sapere perché i veicoli siano stati sepolti. Ha dichiarato che dopo l’attacco è stato identificato un militante di Hamas tra i morti, Mohammed Amin Shobaki, ma questo nome non compare tra i soccorritori uccisi. Nessun altro corpo è stato trovato sul posto.

Jonathan Whittall, responsabile dell’Ufficio umanitario dell’ONU a Gaza, ha respinto l’ipotesi che i soccorritori fossero militanti: “Erano professionisti con cui abbiamo lavorato più volte. Sono stati trovati in uniforme, con i guanti indosso, pronti a salvare vite”.

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