Secondo quanto riferisce il corrispondente di al-Jazeera sul campo, nelle ultime 24 ore almeno 46 persone sono state uccise in seguito agli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza.
Dal 18 marzo, giorno in cui Israele ha rotto l’accordo di cessate il fuoco, sono almeno 1.309 i palestinesi uccisi e 3.184 i feriti. Queste cifre si aggiungono al bilancio complessivo delle vittime dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, che ha ormai superato i 50.000 morti tra la popolazione palestinese.
La maggior parte degli attacchi nelle ultime 12 ore si è concentrata a Khan Younis.
La maggior parte degli attacchi nelle ultime 12 ore si è concentrata a Khan Younis. Almeno 19 palestinesi, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi in questa città.
Le forze israeliane hanno colpito abitazioni residenziali e una tenda improvvisata. Secondo la Protezione Civile palestinese, ci sono ancora persone intrappolate sotto le macerie e si sta cercando di recuperare i corpi e salvare chi potrebbe essere ancora vivo. Hanno avvertito che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare.
Non è stata colpita solo Khan Younis durante la notte, ma anche il quartiere di Zeitoun a Gaza City, dove gli israeliani hanno preso di mira alcune case e ucciso almeno due palestinesi.
Continuano inoltre le esplosioni di abitazioni a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e a Beit Lahiya.
La situazione peggiora di giorno in giorno. È ancora mattina, ma si vedono già palestinesi alla disperata ricerca di qualsiasi tipo di cibo per poter sfamare le proprie famiglie. È passato un mese intero senza che sia entrato nemmeno un camion a Gaza: niente cibo, nessun bene commerciale, niente carburante, né gas da cucina, né medicine, né rifugi o tende.
La situazione è soffocante: si vedono famiglie in fila per riempire anche solo un gallone di acqua potabile. Altri si mettono in fila per ricevere pasti caldi, ma anche queste cucine dovranno interrompere la distribuzione nei prossimi giorni, perché le scorte stanno finendo.
I palestinesi lottano per nutrire sé stessi e i propri figli. La situazione sanitaria è sempre più grave: i medici riferiscono che gli ospedali sono al collasso e curare i feriti è diventato estremamente difficile a causa della mancanza di forniture mediche e beni essenziali.