In soli dieci settimane in carica, Donald Trump ha imposto la sua volontà su avversari percepiti nel mondo degli affari, nella politica, nei media e tra le nazioni alleate, sfruttando il potere in modi mai tentati da altri presidenti moderni degli Stati Uniti.
La sua amministrazione ha cercato di far arrestare e deportare manifestanti studenteschi, ha trattenuto fondi federali destinati alle università, ha isolato studi legali legati ai suoi oppositori politici, ha minacciato giudici e ha tentato di mettere sotto pressione i giornalisti. Allo stesso tempo, ha ridimensionato drasticamente il governo federale, eliminando funzionari che avrebbero potuto ostacolarlo.
Elemento centrale di questa strategia è stato l’uso degli ordini esecutivi per colpire gli oppositori in modo senza precedenti. Trump non ha esitato a ricorrere a cause legali, minacce pubbliche e all’uso delle risorse federali per piegare le istituzioni al suo volere.
“Ciò che accomuna tutte queste iniziative è il desiderio di Trump di spegnere ogni possibile fonte di resistenza all’agenda MAGA e al suo potere personale”, ha dichiarato Peter Shane, professore di diritto alla New York University.
Alcuni bersagli hanno cercato di compiacerlo, altri hanno opposto resistenza, mentre molti ancora cercano di capire come reagire. Le sue azioni sono state spesso contestate in tribunale, con alcuni giudici che hanno provato a frenarne l’impeto.
La rapidità e l’ampiezza delle mosse del presidente repubblicano hanno colto di sorpresa democratici, sindacati del settore pubblico, amministratori delegati e il mondo legale. I suoi sostenitori, però, sostengono che stia semplicemente usando tutti i poteri a sua disposizione per mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.
“Ha tracciato delle linee di battaglia molto nette, sia contro chi ritiene abbia tentato di distruggerlo personalmente, sia contro chi, secondo lui, ha minato le fondamenta della civiltà occidentale”, ha affermato Scott Jennings, stratega repubblicano e consigliere di lunga data del senatore Mitch McConnell. “Tutto ciò che ha detto che avrebbe fatto in campagna elettorale, lo sta facendo.”
Ma gli obiettivi di Trump non sono solo politici. Le sue azioni mostrano la volontà di riorganizzare la società americana con un esecutivo onnipotente al vertice, plasmando le istituzioni finanziarie, politiche e culturali a sua immagine e limitando ogni forma di opposizione. Con un Congresso controllato dal suo partito e una Corte Suprema a maggioranza conservatrice, Trump si muove con meno vincoli rispetto ai suoi predecessori.
Quasi quotidianamente, ha cercato di sottomettere e manipolare i suoi avversari, sfruttando l’immenso potere degli organi di polizia e delle agenzie di regolamentazione a sua disposizione. E spesso ci è riuscito.
Ha ottenuto concessioni da diversi dei suoi bersagli, tra cui la prestigiosa Columbia University, importanti studi legali e giganti aziendali come Meta e Disney. Tutti hanno preferito trovare un accordo con la Casa Bianca piuttosto che affrontarne le ritorsioni, cedendo parte della propria indipendenza e creando un precedente che molti ritengono pericoloso.
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