Quando Marine Le Pen diceva che i politici condannati per frode dovevano essere banditi a vita
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Quando Marine Le Pen diceva che i politici condannati per frode dovevano essere banditi a vita

Marine Le Pen, figura centrale del panorama politico francese, ha costruito una parte significativa della sua ascesa sulla denuncia della corruzione, ergendosi a paladina della trasparenza contro una classe politica percepita come corrotta.

Quando Marine Le Pen diceva che i politici condannati per frode dovevano essere banditi a vita
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1 Aprile 2025 - 18.23


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Marine Le Pen, figura centrale del panorama politico francese, ha costruito una parte significativa della sua ascesa sulla denuncia della corruzione, ergendosi a paladina della trasparenza contro una classe politica percepita come corrotta. La sua retorica, particolarmente incisiva durante la campagna presidenziale del 2012, invocava misure drastiche contro l’abuso di fondi pubblici, culminando in dichiarazioni che chiedevano l’esclusione permanente dalla vita politica per i condannati.

“Chi tradisce la fiducia del popolo arraffando soldi pubblici non dovrebbe mai più potersi presentare agli elettori”, tuonava Le Pen nel 2012, come riportato da “Libération”. Un anno prima, nel 2011, aveva affermato su “L’Express”: “Gli eletti condannati per frode o corruzione vanno banditi a vita dalla politica”. Queste affermazioni, lungi dall’essere semplici slogan elettorali, riflettevano una strategia politica ben precisa: presentare il Front National, poi Rassemblement National, come un’alternativa moralmente superiore, capace di ripulire la politica francese.

Tuttavia, il destino ha riservato un’ironia amara per Le Pen. La recente condanna per appropriazione indebita di fondi del Parlamento Europeo, con conseguente ineleggibilità, ha creato un paradosso stridente. La donna che aveva promesso il pugno di ferro contro i corrotti si trova ora a fare i conti con le stesse misure che aveva invocato.

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Questa caduta paradossale solleva interrogativi sulla coerenza della sua immagine pubblica e sulle implicazioni per il Rassemblement National. La condanna, al di là delle conseguenze legali, rappresenta un banco di prova per il partito, chiamato a ridefinire la propria identità in un momento cruciale.

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