Marine Le Pen definisce 'politica' la sua condanna e il circo dell'estrema destra guidato da Musk attacca i giudici
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Marine Le Pen definisce 'politica' la sua condanna e il circo dell'estrema destra guidato da Musk attacca i giudici

La leader dell'estrema destra francese, Marine Le Pen, ha denunciato come una “decisione politica” il verdetto del tribunale di Parigi che le vieta di candidarsi alla presidenza nel 2027, d

Marine Le Pen definisce 'politica' la sua condanna e il circo dell'estrema destra guidato da Musk attacca i giudici
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1 Aprile 2025 - 09.53


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La leader dell’estrema destra francese, Marine Le Pen, ha denunciato come una “decisione politica” il verdetto del tribunale di Parigi che le vieta di candidarsi alla presidenza nel 2027, definendo il provvedimento che le impedisce di ricoprire cariche pubbliche “una negazione della democrazia”.

In una giornata di alta tensione politica, Le Pen è stata riconosciuta colpevole di appropriazione indebita di fondi del Parlamento europeo su larga scala. La condanna prevede quattro anni di carcere, di cui due sospesi e due da scontare fuori dal carcere con un braccialetto elettronico. Le è stata inoltre inflitta una multa di 100.000 euro.

Visibilmente furiosa, Le Pen ha annunciato che presenterà ricorso contro la sentenza, mentre esponenti nazionalisti e populisti di tutto il mondo si sono affrettati a sostenerla. Elon Musk, il miliardario proprietario di Tesla, noto per il suo appoggio all’estrema destra in Germania e per il ruolo centrale che ricopre nell’amministrazione di Donald Trump, ha dichiarato che la condanna di Le Pen “si ritorcerà contro chi l’ha voluta, proprio come gli attacchi legali contro il presidente Trump”.

I giudici hanno motivato la decisione con oltre 150 pagine di argomentazioni legali dopo un processo durato nove settimane. “Nessuno può beneficiare dell’immunità se viola lo Stato di diritto”, ha dichiarato la presidente della corte, Bénédicte de Perthuis.

Si tratta comunque di un vero terremoto politico in Francia, poiché Le Pen sperava di candidarsi per la quarta volta alla presidenza con il suo partito, il Rassemblement National (RN), fortemente anti-immigrazione.

Parlando per la prima volta in pubblico dopo la sentenza, Le Pen ha dichiarato all’emittente TF1 che percorrerà “tutte le strade legali possibili” per evitare di essere “eliminata”. “Non accetterò così facilmente questa negazione della democrazia”, ha affermato.

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Le Pen, che non è stata riconosciuta colpevole di aver beneficiato personalmente dell’appropriazione indebita, ha insistito di non aver fatto nulla di sbagliato. “Presenterò ricorso perché sono innocente”, ha detto.

“Non mi farò eliminare in questo modo. Farò tutto il possibile per difendermi legalmente”, ha aggiunto.

Il RN, il partito più rappresentato nel Parlamento francese, ha definito la condanna una farsa giudiziaria.

Jordan Bardella, 29 anni, presidente del RN e possibile candidato alla presidenza al posto di Le Pen, nonostante la sua relativa inesperienza, ha dichiarato: “Oggi non è stata condannata ingiustamente solo Marine Le Pen: è stata uccisa la democrazia francese”.

Ha quindi invitato i sostenitori del partito a “mobilitarsi” pacificamente per dimostrare che “la volontà del popolo è più forte”, annunciando il lancio di una petizione a favore di Le Pen e una campagna di volantinaggio in tutto il Paese nel fine settimana.

Il divieto di candidarsi alle elezioni, che durerà cinque anni, è entrato in vigore immediatamente, il che significa che sarà valido anche mentre Le Pen presenterà appello contro la sentenza.

Né la pena detentiva né la multa verranno applicate fino all’esaurimento di tutti i gradi di giudizio, un processo che potrebbe richiedere anni.

Seduta in prima fila in aula, Le Pen non ha mostrato alcuna reazione immediata quando il giudice ha pronunciato il verdetto di colpevolezza. Tuttavia, ha iniziato a scuotere la testa in segno di dissenso quando il magistrato ha spiegato che il suo partito aveva utilizzato illegalmente i fondi europei per il proprio beneficio.

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A un certo punto, Le Pen ha sussurrato: “Incredibile”. Poi ha lasciato l’aula improvvisamente, senza aspettare la lettura della pena.

Prima del verdetto, considerava le elezioni presidenziali del 2027 la sua migliore occasione per ottenere consenso con il suo programma anti-immigrazione, mentre i suoi avversari attaccavano il RN definendolo un partito razzista, xenofobo e anti-islamico.

Il Partito Socialista francese ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che “l’indipendenza della giustizia e lo Stato di diritto” devono essere rispettati da tutti.

L’ex presidente socialista François Hollande ha detto che la decisione della corte è stata presa “sulla base della legge” e per “accuse gravi”. Laurent Wauquiez, esponente della destra tradizionale dei Républicains, ha invece definito la condanna “molto pesante ed eccezionale”, sostenendo che “non è molto salutare in una democrazia”.

Mathieu Lefèvre, deputato del partito Renaissance di Emmanuel Macron, ha dichiarato a BFMTV: “Marine Le Pen non è vittima di un complotto politico o giudiziario. È vittima, semmai, di se stessa e di un sistema di appropriazione indebita di fondi pubblici”.

Le Pen e altri 24 esponenti del RN, tra cui nove ex europarlamentari e dodici assistenti parlamentari, sono stati giudicati colpevoli di aver organizzato per anni un vasto sistema di appropriazione indebita di fondi dell’Unione Europea. In particolare, avrebbero utilizzato i soldi destinati agli assistenti parlamentari europei per pagare invece collaboratori del partito in Francia.

Questo sistema di “impieghi fittizi” ha coinvolto contratti di assistenti parlamentari tra il 2004 e il 2016 ed è stato giudicato senza precedenti per dimensioni e durata, causando un danno di 4,5 milioni di euro ai contribuenti europei. Secondo la corte, i fondi destinati agli assistenti parlamentari del Parlamento europeo devono essere utilizzati per attività legate ai lavori parlamentari a Strasburgo, cosa che i giudici hanno stabilito non essere avvenuta.

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Le Pen potrà comunque mantenere il suo attuale incarico di deputata dell’Assemblea nazionale per Pas-de-Calais, ma non potrà ricandidarsi per tutta la durata del divieto di ricoprire cariche pubbliche.

Le Pen ha preso il controllo del Front National nel 2011, succedendo a suo padre, Jean-Marie Le Pen, con l’obiettivo di ripulire l’immagine del partito, noto per posizioni antisemite ed estremiste.

Nel 2018, ha ribattezzato il partito Rassemblement National per farlo apparire una forza politica pronta a governare, anziché un semplice movimento di protesta. Si è candidata alla presidenza tre volte, arrivando due volte al ballottaggio contro Emmanuel Macron.

Nel 2022, ha ottenuto il miglior risultato di sempre per l’estrema destra in Francia, con oltre 13 milioni di voti.

Un sondaggio Ifop pubblicato dal Journal du Dimanche nel fine settimana ha mostrato che Le Pen avrebbe potuto ottenere tra il 34% e il 37% al primo turno delle prossime elezioni presidenziali, mentre il risultato al secondo turno sarebbe dipeso dalla capacità degli avversari di unirsi contro di lei.

Ora il partito dovrà decidere chi prenderà il suo posto nella corsa all’Eliseo. Bardella, europarlamentare, è popolare tra gli elettori, ma viene considerato ancora poco esperto.

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