La condanna di Marine Le Pen per appropriazione indebita di fondi europei non è passata inosservata a Mosca. Il Cremlino, attraverso il suo portavoce Dmitry Peskov, ha parlato di una sentenza che rappresenterebbe una “violazione delle norme democratiche”. Un intervento che conferma, ancora una volta, la simpatia di Vladimir Putin per l’estrema destra europea e il suo sostegno ai leader nazionalisti, in particolare quelli francesi.
Putin e l’ombra russa sull’estrema destra europea
Non è certo la prima volta che Mosca si schiera apertamente in favore di Marine Le Pen. La leader del Rassemblement National ha ricevuto in passato finanziamenti da banche russe per sostenere le sue campagne elettorali e, nel 2017, fu accolta con tutti gli onori al Cremlino dallo stesso Putin, nel pieno della corsa per l’Eliseo. Il messaggio politico era chiaro allora, ed è chiaro oggi: Mosca vede nell’estrema destra europea un alleato strategico per destabilizzare l’Unione Europea e minare la compattezza dell’Occidente.
La Russia che parla di democrazia: ironia o provocazione?
Ma che la Russia di Putin si erga a difensore della democrazia fa quantomeno sorridere. Stiamo parlando di un paese in cui le elezioni sono una farsa, l’opposizione viene repressa con arresti arbitrari e omicidi sospetti, e la magistratura è totalmente asservita al potere politico. Basta guardare cosa è successo ad Alexei Navalny, il più noto oppositore di Putin, morto in circostanze mai chiarite in un gulag siberiano, dopo anni di persecuzioni giudiziarie.
Per un regime che ha fatto della repressione politica il suo marchio di fabbrica, parlare di violazione delle norme democratiche in Francia è quantomeno paradossale. È un’interferenza diretta negli affari di uno Stato sovrano, con l’aggravante dell’ipocrisia: se in Russia la magistratura esegue gli ordini del Cremlino, in Francia i giudici hanno condannato Le Pen in un processo indipendente e basato su prove.
Il doppio gioco di Mosca e l’obiettivo di spaccare l’Europa
Dietro questa uscita del Cremlino, c’è il solito gioco: presentarsi come paladini dei patrioti europei, alimentare la sfiducia nelle istituzioni occidentali e favorire quei leader che potrebbero minare l’unità dell’UE. Putin sa bene che un’Europa divisa e dominata da governi nazionalisti sarebbe molto più facile da influenzare.
Marine Le Pen, nel frattempo, incassa l’ennesimo assist dalla Russia. Ma se il sostegno di Mosca potrebbe aiutarla tra i suoi elettori più radicali, rischia di essere un boomerang in un’Europa sempre più consapevole del pericolo che Putin rappresenta.
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