Trump il dittatore alla ricerca di un modo per aggirare la Costituzione e avere un terzo mandato
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Trump il dittatore alla ricerca di un modo per aggirare la Costituzione e avere un terzo mandato

In una recente intervista a NBC News, l'ex presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di non escludere la possibilità di cercare un terzo mandato alla Casa Bianca.

Trump il dittatore alla ricerca di un modo per aggirare la Costituzione e avere un terzo mandato
Donald Trump
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30 Marzo 2025 - 23.13


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La volontà di restare al potere oltre i limiti previsti dalla legge è una caratteristica tipica dei regimi autoritari e dei leader con tendenze autocratiche. Esempi contemporanei sono Vladimir Putin in Russia, Recep Tayyip Erdogan in Turchia e Alexander Lukashenko in Bielorussia, tutti accomunati dal tentativo di aggirare le regole democratiche per consolidare il proprio dominio. Ora, anche Donald Trump sembra voler seguire questa strada.

In una recente intervista a NBC News, l’ex presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di non escludere la possibilità di cercare un terzo mandato alla Casa Bianca. Trump ha precisato di “non scherzare affatto” su questo punto, rilanciando così il dibattito sulla possibile modifica del 22esimo emendamento della Costituzione americana, che limita a due i mandati presidenziali. Già in passato il tycoon aveva lasciato intendere ai repubblicani che avrebbe potuto ricandidarsi solo se si fosse trovato un modo per aggirare il divieto. Durante un raduno di cristiani conservatori, ha addirittura affermato che, in caso di vittoria, “non avrebbero più avuto bisogno di votare”.

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Il 22esimo emendamento: un argine contro il potere illimitato

L’attuale Costituzione degli Stati Uniti vieta a chiunque sia stato eletto presidente per due volte di poter ottenere un terzo mandato. Questa norma fu introdotta con il 22esimo emendamento, approvato dal Congresso nel 1947 e ratificato dagli Stati nel 1951, come risposta diretta alla presidenza di Franklin D. Roosevelt, che governò per quattro mandati consecutivi dal 1933 al 1945, restando in carica per 4.422 giorni. La sua longeva permanenza alla Casa Bianca spinse il Congresso a stabilire un tetto massimo per evitare derive autoritarie.

La questione della durata del mandato presidenziale era già dibattuta fin dalla Convenzione costituzionale del 1787. Alcuni delegati, tra cui Alexander Hamilton e James Madison, proponevano un incarico a vita per il presidente, mentre altri erano favorevoli a un mandato fisso. Alla fine, si optò per una durata di quattro anni senza limiti di rielezione. Tuttavia, la tradizione dei due mandati fu inaugurata da George Washington, che, pur potendo concorrere nuovamente, scelse di non farlo. Nel 1880, Ulysses Grant tentò senza successo di ottenere un terzo mandato. L’unico a rompere la consuetudine fu Franklin Delano Roosevelt, che nel 1940 e nel 1944 si fece rieleggere in un contesto di emergenza globale dovuto alla Seconda guerra mondiale. La sua morte nel 1945 e il conseguente avvicendamento con Harry Truman accelerarono l’adozione del 22esimo emendamento.

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Gli ostacoli legali e i tentativi di aggiramento

Oltre al limite imposto dal 22esimo emendamento, esiste un altro vincolo costituzionale: il 12esimo emendamento, che vieta a chiunque sia “ineleggibile alla carica di presidente” di candidarsi alla vicepresidenza. Durante l’intervista a NBC News, Trump ha accennato a un possibile scenario in cui il suo vicepresidente, JD Vance, potrebbe candidarsi e poi cedere il ruolo a lui, dichiarando che questa è “una delle possibilità”, senza però rivelare altre strategie.

Steve Bannon, ex stratega di Trump e figura chiave dell’estrema destra americana, ha ipotizzato che l’ex presidente possa comunque trovare una strada per un terzo mandato. Un’idea simile è stata avanzata da Andy Ogles, deputato repubblicano del Tennessee, che ha presentato una proposta per modificare la Costituzione e portare a tre i mandati presidenziali. Tuttavia, per cambiare la Costituzione degli Stati Uniti serve una maggioranza di due terzi al Congresso o il consenso di due terzi degli Stati per convocare una convenzione costituzionale, un traguardo attualmente fuori portata per i repubblicani.

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Un segnale di allarme per la democrazia americana

Il desiderio di restare al potere oltre i limiti costituzionali rappresenta un segnale preoccupante per la democrazia statunitense. L’idea di un terzo mandato per Trump, sebbene al momento difficilmente realizzabile, rivela una tendenza più ampia: quella di minare le istituzioni democratiche a vantaggio di un leader carismatico pronto a riscrivere le regole per consolidare il proprio potere. Un copione già visto in altre parti del mondo, che ora potrebbe minacciare anche gli Stati Uniti.

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