Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato dei piani degli Stati Uniti per l’annessione della Groenlandia, definendoli “seri” e radicati storicamente. Durante un forum sull’Artico a Murmansk, Putin ha sottolineato che non si tratta di discorsi stravaganti della nuova amministrazione americana, ma di intenzioni concrete.
Queste dichiarazioni seguono l’intensificarsi delle pressioni da parte del presidente statunitense Donald Trump, il quale ha ribadito l’importanza strategica della Groenlandia per la sicurezza internazionale, affermando: “Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza internazionale. Dobbiamo averla”.
In risposta, i leader politici della Groenlandia hanno manifestato una ferma opposizione alle mire statunitensi. In un comunicato congiunto, hanno dichiarato: “Noi – tutti i leader di partito – non possiamo accettare le ripetute dichiarazioni sull’annessione e il controllo della Groenlandia. Come leader di partito, riteniamo inaccettabile questo comportamento nei confronti di amici e alleati in un’alleanza di difesa”.
La crescente competizione geopolitica nell’Artico ha spinto Putin ad annunciare il rafforzamento della presenza militare russa nella regione, con l’obiettivo di difendere la sovranità nazionale e gli interessi economici del paese. Ha inoltre evidenziato la disponibilità a cooperare con le nazioni occidentali, pur mettendo in guardia sulle potenziali tensioni derivanti dalle ambizioni statunitensi in Groenlandia.
Parallelamente, un sondaggio recente indica che l’85% dei groenlandesi si oppone all’annessione agli Stati Uniti, evidenziando una forte volontà di mantenere l’autonomia del territorio.
Questi sviluppi sottolineano l’importanza crescente dell’Artico nella geopolitica mondiale e le potenziali implicazioni delle ambizioni statunitensi sulla stabilità della regione.
