Che dire? Pur di ottenere consensi per la soluzione finale messa in atto a Gaza, i fascisti di Tel Aviv, alla ricerca di entusiasti adepti in Europa, passano sopra a tutto, cancellano la memoria storica della Shoah, sdoganando movimenti neonazisti in ogni dove. Cos’altro dire dell’ultima trovata del ministro degli Affari della Diaspora Chikli, che sta promuovendo una conferenza internazionale per combattere l’antisemitismo per il 26-27 marzo. Nobile intenzione, se non che vai a guardare l’elenco deli partecipanti, e trasecoli. Il perché lo spiega molto bene J-Link
Una platea sconvolgente
Di seguito il comunicato: “J-Link, una rete internazionale di organizzazioni ebraiche progressiste, si unisce a JCall nel sollevare profonde preoccupazioni per gli inviti estesi a gruppi estremisti di destra. La Conferenza proposta in Israele mina le legittime preoccupazioni sull’antisemitismo che sta aumentando in tutto il mondo.
La lista degli invitati a questa conferenza, invece di accogliere rappresentanti con una storia di politiche che rispettano la libertà di religione, proteggono le minoranze vulnerabili, sanciscono la democrazia, i diritti umani e la libertà di scelta e di espressione, è una palese approvazione dell’esatto contrario.
L’antisemitismo è reale e, man mano che i governi di destra conquistano il potere, è essenziale che gli ebrei e le altre minoranze si esprimano contro la legittimazione delle loro pericolose opinioni e il rafforzamento dei loro leader.
Ci uniamo a JCall Europe nel chiedere di revocare gli inviti a tutti gli ospiti internazionali i cui partiti o organizzazioni non rispettano i principi democratici. Con rispetto.
Il Comitato di coordinamento di J-Link
Barbara Landau (JSpaceCanada), Ken Bob (New Jewish Narrative, U.S.A.), Basil Dubb (JDI, Sud Africa), Giorgio Gomel (JCall Europe, Italia), Alon Liel (PWG, Israele), Shlomo Slutzky (J Amlat); Sebastian Levi (Francia), Ella Taylor Fagan (JLM, Inghilterra).
J-Link è una rete internazionale di organizzazioni ebraiche progressiste. Condividiamo l’amore per Israele e l’impegno per la democrazia, i diritti umani, il pluralismo religioso e una risoluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese.Crediamo nei valori sanciti dalla Dichiarazione di Indipendenza di Israele, che promette “la completa uguaglianza dei diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti, senza distinzione di religione, razza o sesso”.
Comunicato di Call Europe sulla Conferenza sull’antisemitismo a Gerusalemme
“Il governo di Israele, e in particolare il ministro degli Affari della Diaspora Chikli, sta promuovendo una conferenza internazionale per combattere l’antisemitismo per il 26-27 marzo. Questa decisione ci sembra lodevole alla luce della recente recrudescenza di atteggiamenti e atti violenti contro individui e istituzioni ebraiche in diversi paesi europei.
Tuttavia, abbiamo appreso con sgomento che gli inviti a partecipare a questa conferenza sono stati inviati ai partiti dell’estrema destra nazionalista e razzista europea, dal Fidesz ungherese al Vox spagnolo, al Rassemblement National francese e ai Democratici svedesi. Il filosofo francese Bernard Henri Levy, che era già stato invitato, ha rifiutato l’invito. A questo si è aggiunto Felix Klein, commissario tedesco per la lotta all’antisemitismo. Il rabbino capo del Regno Unito Ephraim Mirvis e il Consiglio dei deputati degli ebrei britannici hanno deciso di non partecipare alla conferenza.
Riteniamo inconcepibile che lo Stato di Israele, fondato come rifugio per gli ebrei perseguitati, cerchi ora il sostegno di partiti che affondano le loro radici in una lunga storia di ostilità e persecuzione antiebraica e la cui azione politica si oppone alla democrazia, a una società aperta e alla libertà religiosa.
Da tempo Israele e parte del mondo ebraico, in Europa e altrove, cercano la protezione di questi alleati impropri e opportunisti nella destra politica, nei movimenti xenofobi o tra i cristiani fondamentalisti, in nome del sostegno a Israele e della comune ostilità all’Islam. Questi atteggiamenti hanno causato profonde fratture tra Israele e le più grandi sezioni delle comunità ebraiche di quei paesi, che sono impegnate nei principi della democrazia, della protezione delle minoranze e dell’universalità dei diritti umani.
Ci schieriamo quindi con le persone e le istituzioni che hanno deciso di non partecipare alla conferenza e chiediamo agli organizzatori di revocare gli inviti a tutte le persone i cui partiti e organizzazioni non rispettano tali principi”.
Questa è la presa di posizioni di organizzazioni che fanno onore all’ebraismo. Infangato dagli “smemorati” fascisti che governano oggi Israele.
Scrive da Berlino Sebastiano Caretta su Il Manifesto: “Come il progressismo è caduto prigioniero dell’antisemitismo, era il titolo di uno dei dibattiti in calendario a Gerusalemme: il focus dell’evento era dedicato – ben più che al contrasto del neofascismo crescente nel mondo – alla Cisgiordania al fine di ‘acquisire la comprensione completa dell’importanza strategica della regione’ con l’offerta di tour in loco o tra le colonie attorno a Gaza dove gli invitati possono ‘farsi una visione della devastazione’”.
Il presidente israeliano Isaac Herzog, trascorsi laburisti, ha fatto sapere che non stringerà la mano ai leader dell’ultradestra a margine dell’evento che si tiene nella sua residenza ufficiale. Sai che sforzo…
Argomenti: israele