Le richieste del Cremlino sono accettabili? Per Trump che vuole solo fare cassa e dividersi il bottino sì. Per l’Ucraina e l’Occidente no.
Donald Trump ha iniziato la sua conversazione con Vladimir Putin con una richiesta semplice: un cessate il fuoco di 30 giorni su terra, mare e aria, a cui l’Ucraina ha già aderito, come primo passo per costruire un percorso verso la pace.
Tuttavia, invece di un accordo chiaro, il presidente degli Stati Uniti ha ricevuto da Putin solo domande, mezze proposte e concessioni limitate – e, soprattutto, un’incredibile richiesta da parte del leader russo che indebolirebbe l’Ucraina, rendendo ridicolo qualsiasi accordo di pace.
Secondo una dichiarazione del Cremlino diffusa dopo la telefonata, la “condizione chiave” per risolvere il conflitto dovrebbe essere “la cessazione completa degli aiuti militari stranieri e della fornitura di informazioni d’intelligence a Kiev”.
Ciò implicherebbe l’interruzione del supporto non solo da parte degli Stati Uniti, ma anche di tutti gli altri alleati dell’Ucraina, inclusi Regno Unito, Francia e i paesi impegnati nella creazione di una “forza di rassicurazione” post-conflitto, destinata a garantire la sicurezza a lungo termine di Kiev, permettendole di riaprire porti e aeroporti e di proteggere le proprie infrastrutture essenziali.
Si tratta di una proposta che l’Ucraina non può in alcun modo accettare.