Nella Striscia di Gaza, la popolazione sta affrontando una grave crisi alimentare a causa del blocco imposto da Israele, che ha interrotto l’ingresso di aiuti umanitari, compresi cibo e medicinali. Questa situazione ha costretto molte famiglie a dipendere dalle organizzazioni benefiche per i pasti quotidiani, con un rischio crescente di carestia nonostante il cessate il fuoco in vigore.
Durante il mese sacro del Ramadan, diverse organizzazioni non governative hanno intensificato gli sforzi per fornire assistenza alimentare. Ad esempio, Islamic Relief ha adattato il suo programma di sostegno alimentare, passando dalla distribuzione di pacchi alimentari alla consegna di oltre 121.000 pasti caldi a circa 75.000 persone.
Inoltre, l’iniziativa umanitaria italiana “Cibo per Gaza” ha collaborato con il Programma Alimentare Mondiale (PAM) per fornire centinaia di migliaia di pasti caldi al giorno nella zona centrale e meridionale di Gaza e a Gaza City.
Tuttavia, il blocco degli aiuti deciso da Israele ha aggravato la crisi umanitaria nella Striscia. Il 4 marzo 2025, Euronews ha riportato che l’interruzione della fornitura elettrica ha causato una drastica riduzione dell’accesso all’acqua, colpendo in particolare donne e bambini.
Questa situazione è stata ulteriormente confermata da un articolo del 16 marzo 2025 su Il Fatto Quotidiano, che ha evidenziato come la mancanza di elettricità comprometta il funzionamento degli impianti di desalinizzazione, rendendo difficile l’accesso all’acqua potabile.
La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per la situazione. Il 3 marzo 2025, Reuters ha riportato che le scorte di aiuti a Gaza sono limitate dopo che Israele ha interrotto i flussi di aiuti, con le organizzazioni umanitarie che avvertono delle conseguenze gravi se l’accesso al cibo e all’acqua pulita continuerà a essere ostacolato.
Inoltre, il 12 novembre 2024, El País ha riferito che Israele ha mantenuto il blocco umanitario a Gaza nonostante le pressioni degli Stati Uniti, peggiorando ulteriormente le condizioni di vita nella regione.
Le organizzazioni umanitarie continuano a lavorare instancabilmente per alleviare la sofferenza della popolazione di Gaza, ma la situazione rimane critica. È fondamentale che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi per garantire l’accesso agli aiuti umanitari e prevenire una catastrofe umanitaria nella regione.