La scure di Trump si abbatte su 'Voice of America': dipendenti messi in congedo con effetto immediato
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La scure di Trump si abbatte su 'Voice of America': dipendenti messi in congedo con effetto immediato

Sabato, alcuni dipendenti di Voice of America sono stati messi in congedo retribuito, mentre i finanziamenti per due emittenti statunitensi che trasmettono in regimi autoritari sono stati drasticamente ridotti.

La scure di Trump si abbatte su 'Voice of America': dipendenti messi in congedo con effetto immediato
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16 Marzo 2025 - 10.59


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Sabato, alcuni dipendenti di Voice of America sono stati messi in congedo retribuito, mentre i finanziamenti per due emittenti statunitensi che trasmettono in regimi autoritari sono stati drasticamente ridotti. La decisione è arrivata il giorno dopo che il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che ha smantellato l’agenzia madre di questi media finanziati dal governo, insieme ad altre sei agenzie federali.

Diversi dipendenti di Voice of America, un’emittente internazionale che opera in oltre 40 lingue, hanno condiviso con Reuters un’email che li informava di essere stati posti in congedo amministrativo con stipendio e benefici garantiti “fino a nuova comunicazione”.

Le email, inviate da un dirigente delle risorse umane dell’Agenzia statunitense per i media globali (USAGM), l’ente che sovrintende Voice of America, specificavano che i dipendenti non avrebbero dovuto accedere ai locali di lavoro né ai sistemi interni. Non è chiaro quanti lavoratori siano stati coinvolti nella misura.

Inoltre, l’USAGM ha interrotto i finanziamenti per Radio Free Europe/Radio Liberty, che trasmette in Europa orientale, inclusi Russia e Ucraina, e per Radio Free Asia, che opera in Cina e Corea del Nord.

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Sul suo sito web, Radio Free Europe/Radio Liberty ha segnalato di essere stata dichiarata un’“organizzazione indesiderata” dal governo russo, avvertendo che in Russia e nei territori ucraini occupati da Mosca chi interagisce con i suoi contenuti potrebbe rischiare multe o addirittura il carcere.

Questa decisione segue l’ordine esecutivo firmato da Trump venerdì, con cui ha imposto all’USAGM e ad altre sei agenzie di ridurre le operazioni al minimo indispensabile stabilito dalla legge, giustificando la mossa come necessaria per ridurre la burocrazia.

Trump, che durante il suo primo mandato ebbe diversi scontri con Voice of America, ha scelto l’ex conduttrice Kari Lake come direttrice dell’emittente per il suo secondo mandato. Lake, sua alleata politica, ha spesso accusato i media tradizionali di avere un pregiudizio anti-Trump.

Sabato, attraverso un post sulla piattaforma X, Lake ha dichiarato che l’ordine del presidente ha avuto effetto sull’USAGM e sulle sue emittenti Voice of America e Office of Cuba Broadcasting (OCB), esortando i dipendenti dell’agenzia a controllare immediatamente le proprie email.

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Critiche dagli ambienti giornalistici

Il presidente del National Press Club di Washington, Mike Balsamo, ha condannato la decisione, affermando che “per decenni, Voice of America ha offerto un giornalismo indipendente e basato sui fatti a un pubblico globale, spesso in paesi dove la libertà di stampa non esiste”.

Secondo Balsamo, la misura “mina l’impegno degli Stati Uniti verso un’informazione libera e indipendente”.

Anche Reporter Senza Frontiere ha criticato la decisione: il direttore generale dell’organizzazione, Thibaut Bruttin, ha dichiarato che essa “minaccia la libertà di stampa a livello globale e smentisce 80 anni di storia americana a sostegno della libera circolazione delle informazioni”.


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