I canadesi sono arrabbiati. Inizialmente erano preoccupati per la minaccia delle tariffe, poi è arrivata la realtà, e ora le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo alla possibile annessione del Canada – che non sono più considerate uno scherzo – hanno davvero indignato un popolo noto per la sua gentilezza.
Secondo i recenti sondaggi, i canadesi stanno riscoprendo un forte senso di nazionalismo, con le relazioni Canada-Stati Uniti al centro delle preoccupazioni. “Elbows up”, un termine tipico dell’hockey che implica essere pronti a combattere, è diventato il nuovo grido di battaglia – appare su abbigliamento, sui manifesti e addirittura nel titolo di un nuovo podcast che ha dedicato il primo episodio alla creazione di un corpo di difesa civile.
Non è ancora chiaro quanto dureranno le tariffe di Trump o cosa lo spinga a voler rendere il Canada il 51° stato degli Stati Uniti. Tuttavia, 11 canadesi intervistati da Reuters hanno affermato che ormai il danno è irreversibile. Molti canadesi stanno boicottando i prodotti americani e cancellando viaggi negli Stati Uniti. Le province stanno rimuovendo alcolici americani dagli scaffali dei negozi. Il senso di tradimento è profondo.
“È una miscela di preoccupazione, frustrazione, rabbia. Il nostro alleato di lunga data si è rivoltato contro di noi e non sappiamo cosa fare”, ha detto Peter Wall, uno degli organizzatori del rally “Elbows Up”. Wall e un gruppo di altri organizzatori hanno messo insieme un raduno a Ottawa in pochi giorni. L’evento, che ha visto interventi, una band e una “guardaroba” per le mazze da hockey, ha attirato oltre 1.000 persone il 9 marzo. Altri eventi sono previsti a Toronto e in altre città nelle prossime settimane.
I cartelli del rally di Ottawa criticavano Trump come imperialista, con frasi come “Elbows up” o “True north strong and peeved”, un gioco di parole tratto dall’inno nazionale canadese. Non sono mancati i manifesti con la bandiera canadese.
Il giornalista Jordan Heath-Rawlings, che ha canalizzato la sua frustrazione in un nuovo podcast chiamato “Elbows Up”, ha paragonato lo stato delle relazioni tra Canada e Stati Uniti al trauma di un divorzio. “Tutte le cose che davamo per scontate, all’improvviso, sono sparite. Devi ridefinire te stesso come persona e credo che sia dove siamo come paese”, ha detto. “Penso che molti canadesi si sentano davvero feriti. Penso che siano davvero arrabbiati. Lo sono sicuramente anch’io”.
Il comico e attore Shaun Majumder, che si è recentemente trasferito di nuovo in Canada con la sua famiglia dopo anni trascorsi a Los Angeles, e che ha partecipato al rally “Elbows Up”, pensa che i canadesi guarderanno indietro a questo periodo tra 50 anni e lo vedranno come un momento di svolta. “È stato un cambiamento nella nostra maturità, dove finalmente abbiamo trovato la nostra identità? E non sono castori, non sono carabinieri, non è la cortesia, c’è qualcosa sotto a tutto questo”, ha detto.