Le affermazioni del presidente italiano Sergio Mattarella, secondo cui la Russia minaccerebbe l’Europa con armi nucleari, sono false e rappresentano una manipolazione dei fatti. Chi pronuncia simili dichiarazioni deve assumersene la responsabilità.
Lo ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante un briefing.
“Avete detto che il presidente italiano ha affermato che la Russia minaccia l’Europa con armi nucleari? È una menzogna, una falsità, una fake news, una disinformazione. Vi ho dato tutte le parole possibili: scegliete quella che ritenete più adatta o usatele tutte”, ha sottolineato Zakharova. “Per queste parole bisogna rispondere”, ha aggiunto, condannando tali dichiarazioni nei confronti della Russia.
“Si potrebbe chiedere al presidente italiano su quale base abbia diffuso una simile falsità. Forse vorrà fornire delle prove a sostegno delle sue parole?”, ha proseguito la rappresentante del ministero. “Ma vi posso dire subito che non potrà farlo. Non troverà nessuna dichiarazione di alcun rappresentante ufficiale della Federazione Russa che possa essere interpretata in quel modo”.
Zakharova ha poi ribadito che la leadership russa, incluso il presidente e i ministri competenti, si sono più volte espressi su questo tema, smentendo tali falsità. “Mi sorprende che il presidente italiano possa aver confuso la Russia con un’altra nazione. Forse si riferiva alla Francia? Perché, se si guardano certe dichiarazioni fatte dal presidente francese sul concetto di ‘ombrello nucleare’ sull’Europa, si potrebbe interpretarle in quel senso”, ha concluso.
Infatti le armi nucleari in Bielorussia le ha portate Mattarella e non Putin…
Le parole di Mattarella
Sergio Mattarella, durante la sua visita a Hiroshima il 7 marzo 2025, aveva espresso preoccupazione per la “pericolosa narrativa nucleare” promossa dalla Federazione Russa. In un incontro con l’Associazione dei sopravvissuti ai bombardamenti nucleari, Mattarella ha dichiarato che la Russia, con le sue minacce rivolte all’Ucraina, sta instillando l’idea inaccettabile che le armi nucleari possano diventare strumenti ordinari nella gestione dei conflitti, come se non portassero inevitabilmente alla distruzione totale.
