Negli ultimi due anni – come ha detto Mattarella – il presidente russo Vladimir Putin e il ministro degli Esteri Sergei Lavrov hanno rilasciato diverse dichiarazioni e intrapreso azioni che hanno rafforzato la retorica nucleare della Russia, spesso minacciando l’uso di armi nucleari, sia in contesti diretti che indiretti. Queste dichiarazioni si inseriscono in un contesto di crescente tensione internazionale, con la Russia impegnata nell’invasione dell’Ucraina e nella risposta alle pressioni occidentali.
Eccone alcune tralasciando quelle di Medvedev che ha alluso alle armi nucleari almeuno una quindicina di volte.
28 febbraio 2022 – Primo allarme nucleare
Quattro giorni dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina, Putin ha ordinato alle forze nucleari russe di entrare in un “modo speciale di servizio di combattimento”, innalzando il livello di allerta nucleare. Questo ordine segnalava la disponibilità della Russia a utilizzare il proprio arsenale nucleare in risposta alle minacce percepite dall’Occidente. La mossa è stata vista come una chiara minaccia, soprattutto considerando il contesto di una guerra di aggressione contro un Paese confinante, l’Ucraina.
20 aprile 2022 – Test del missile RS-28 Sarmat
La Russia ha effettuato il test del missile balistico intercontinentale RS-28 Sarmat, uno dei più avanzati nel suo arsenale. Putin ha dichiarato che questo missile, capace di trasportare testate nucleari, rappresentava una risorsa formidabile in grado di “superare qualsiasi difesa antimissilistica”. La sua messa in servizio avrebbe dovuto “far riflettere” i Paesi che minacciano la Russia, contribuendo ad alimentare la paura di una potenziale escalation nucleare.
21 settembre 2022 – Dichiarazione sul possibile uso delle armi nucleari
Nel suo discorso sulla mobilitazione parziale, Putin ha avvertito che la Russia avrebbe utilizzato “tutti i mezzi a nostra disposizione” per difendere il proprio territorio, facendo riferimento implicito alle armi nucleari. La frase “questa non è una minaccia vuota” ha enfatizzato la serietà delle dichiarazioni di Putin, che ha cercato di scoraggiare qualsiasi intervento diretto da parte delle potenze occidentali a fianco dell’Ucraina.
25 marzo 2023 – Armi nucleari tattiche in Bielorussia
Putin ha annunciato il dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia, un passo significativo che ha riportato le testate nucleari fuori dalla Russia per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda. Ha giustificato il trasferimento come una risposta alle politiche aggressive degli Stati Uniti e della NATO. A giugno dello stesso anno, Putin ha confermato che le testate erano già state trasferite in Bielorussia, accrescendo ulteriormente le preoccupazioni per una possibile escalation nucleare in Europa.
19 novembre 2024 – Modifica della dottrina nucleare russa
Il Cremlino ha ratificato una nuova dottrina nucleare che abbassa la soglia per l’uso delle armi nucleari. La nuova strategia prevede l’uso di armi nucleari non solo in caso di attacchi diretti contro la Russia, ma anche in risposta a minacce convenzionali supportate da potenze nucleari. La Russia ha reso esplicito che l’uso di armi nucleari potrebbe essere considerato in situazioni critiche, come guerre regionali e locali, aprendo la porta all’impiego di armi nucleari anche in scenari non di “guerra totale”.
29 ottobre 2024 – Esercitazione nucleare
Putin ha ordinato un’esercitazione strategica che ha simulato una risposta nucleare “massiccia” a un attacco nemico. L’esercitazione ha coinvolto l’intera “triade” nucleare russa (missili balistici intercontinentali, missili da crociera lanciati da sottomarini e aerei). Putin ha sottolineato l’importanza di mantenere pronte le forze nucleari, enfatizzando la volontà della Russia di rispondere con tutta la potenza nucleare disponibile in caso di minacce percepite.
Dichiarazioni di Sergei Lavrov
Inoltre, Lavrov ha avvertito che le richieste dell’Ucraina di attacchi con armi occidentali sul territorio russo potrebbero portare a una “provocazione nucleare”. Ha accusato l’Occidente di “giocare con il fuoco” discutendo la possibilità di fornire all’Ucraina missili a lungo raggio, il che, secondo Lavrov, avrebbe provocato una pericolosa escalation. Inoltre, a ottobre 2024, il ministro degli Esteri ha rilasciato dichiarazioni in cui sottolineava che la Russia non esiterebbe a usare le sue armi nucleari in caso di attacco da parte di una potenza nucleare.
14 ottobre 2023 – Nuove disposizioni nella dottrina nucleare
Nikolaj Patrušev, segretario del Consiglio di Sicurezza della Russia, ha dichiarato che la Russia stava preparando una modifica della sua dottrina nucleare per consentire l’uso di armi nucleari contro Paesi non nucleari in risposta a un attacco. La nuova dottrina nucleare russa stabilisce che le armi nucleari possano essere utilizzate in conflitti regionali e locali, con l’intento di dissuadere gli Stati Uniti e la NATO da un possibile intervento diretto in Ucraina.
19 novembre 2024 – Ratifica della nuova dottrina nucleare
Dopo le dichiarazioni del segretario del Consiglio di Sicurezza Nikolaj Patrušev nell’ottobre 2023, il Cremlino ha ufficialmente ratificato la nuova dottrina nucleare della Federazione Russa il 19 novembre 2024. Questo aggiornamento rappresenta uno dei cambiamenti più significativi nella strategia nucleare russa dagli anni della Guerra Fredda, abbassando sensibilmente la soglia per il possibile impiego di armi nucleari.
Mattarella ha detto la verità
Come ha detto Mattarella, le dichiarazioni e le azioni della Russia negli ultimi due anni mostrano un’evidente escalation nella retorica nucleare, con Putin e Lavrov che hanno più volte fatto riferimento all’uso potenziale di armi nucleari, sia in difesa del territorio russo che come risposta a provocazioni esterne.
L’abbassamento della soglia per l’uso di armi nucleari, l’integrazione di armi nucleari tattiche in Bielorussia e le modifiche alla dottrina nucleare indicano una strategia russa che mira a consolidare la deterrenza nucleare e a dissuadere l’Occidente da un coinvolgimento diretto nel conflitto in Ucraina.
Sergio Matttarella ha detto la verità mentre Maria Zakharova ha mentito.