Il Parlamento europeo ha approvato con 419 voti favorevoli, 204 contrari e 46 astensioni il testo sul Libro Bianco sul futuro della difesa europea, che invita l’UE ad agire con urgenza per garantire la propria sicurezza, sottolineando che le risposte ai rischi esterni dovrebbero essere «simili a quelle in tempo di guerra» e accogliendo con favore il piano ReArm Europe, proposto il 4 marzo 2025 dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Il voto ha suscitato una spaccatura all’interno della maggioranza di governo italiana. La Lega ha annunciato il suo voto contrario, mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno espresso sostegno al piano. La delegazione del Partito Democratico si è divisa tra chi ha scelto di astenersi e chi ha votato a favore. Il Movimento 5 Stelle e la delegazione di Alleanza Verdi Sinistra hanno votato contro.
Il dibattito in aula sul piano ReArm Europe, che prevede un sostegno finanziario al riarmo europeo pari a 800 miliardi, ha scatenato frizioni all’interno delle coalizioni politiche italiane.
Il fronte del no
Il leader del M5S, Giuseppe Conte, ha preso parte alla sessione a Strasburgo insieme ad altri 50 parlamentari pentastellati per esprimere la loro opposizione. «Basta soldi alle armi», ha dichiarato Conte, che ha avuto uno scambio di battute con la presidente della Commissione Europea. «Ti avverto che continueremo a fare una forte opposizione, saremo più forti di te», ha detto Conte con un sorriso. «Lo vedremo», ha risposto von der Leyen, altrettanto sorridente. La delegazione di Alleanza Verdi Sinistra ha mantenuto una posizione compatta contro il piano.
Il sì di Forza Italia e Fratelli d’Italia
Gli eurodeputati di Forza Italia hanno votato a favore, in linea con il loro gruppo, il PPE. La delegazione di Fratelli d’Italia, sebbene non completamente unanime, si è mostrata favorevole al testo, pur dando grande importanza alla proposta di Giorgia Meloni di cambiare il nome del piano da ReArm Europe a Defend Europe.
