Emerge una crescente richiesta di dibattito interno nel Partito Democratico sulla politica estera, dopo il voto sulla risoluzione europea relativa alla difesa comune e al piano RearmEU.
A sollecitare un confronto sono stati diversi esponenti del partito, tra cui le deputate Lia Quartapelle e Marianna Madia, i deputati Piero Fassino e Gianni Cuperlo, e la senatrice Sandra Zampa. “È necessario un confronto fondato sulla consapevolezza che il posizionamento internazionale di un partito ne definisce identità, profilo e credibilità”, ha sottolineato Fassino. Zampa ha aggiunto: “Non penso a congressi tematici, ma a una grande iniziativa che faccia comprendere lo scenario nel quale saremo chiamati a fare scelte”.
Sulla questione è intervenuta anche la segretaria del PD, Elly Schlein, ribadendo la posizione del partito: “All’Europa serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati. È e resta questa la posizione del PD”. Schlein ha spiegato che il voto riguardava una risoluzione con “molti punti che condividiamo”, ma ha espresso critiche verso il piano RearmEU promosso da Ursula von der Leyen, ritenendo che “agevola il riarmo dei singoli Stati facendo debito nazionale, ma non contribuisce alla difesa comune e anzi rischia di ritardarla. Quel piano va cambiato”.
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