La grande base militare statunitense di Fort Bliss, situata al confine tra Texas e Messico, è destinata a diventare un centro di deportazione secondo i piani proposti dall’amministrazione Trump, scatenando le proteste dei critici mentre torna al centro del dibattito sull’immigrazione.
Situata nel cuore di El Paso, la base è già stata utilizzata da Donald Trump, da quando è tornato alla Casa Bianca, per trasportare i deportati con aerei militari verso Guantánamo e diversi Paesi dell’America Centrale e Meridionale, in un contesto di grande attenzione mediatica legata alla sua agenda anti-immigrazione.
Ora, secondo le ultime indiscrezioni, si sta valutando di trasformarla in un centro di detenzione su larga scala, oltre che in un punto di espulsione.
I critici di questo piano si oppongono sia per l’impatto negativo che avrebbe sulle forze armate, sia perché considerano inaccettabile trattare i migranti come fossero parte di un “reality show”.
La deputata democratica del Texas, Veronica Escobar, il cui distretto congressuale include Fort Bliss, ha avvertito che trasformare le basi militari in centri di detenzione rappresenterebbe una grave minaccia per l’efficacia delle forze armate statunitensi.
“Non è positivo per la nostra prontezza operativa e danneggia il nostro esercito”, ha dichiarato.
Il Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti (DHS) sta valutando una proposta della Casa Bianca per utilizzare installazioni militari come centri di detenzione per migranti privi di documenti.
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