Romania, l'estremista di destra Călin Georgescu sotto inchiesta per "organizzazione fascista e razzista"
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Romania, l'estremista di destra Călin Georgescu sotto inchiesta per "organizzazione fascista e razzista"

I procuratori rumeni hanno aperto un'indagine penale su Călin Georgescu, il populista di estrema destra vicino a Mosca che, partendo quasi dal nulla, ha vinto il primo turno delle presidenziali dello scorso anno, poi annullate.

Romania, l'estremista di destra Călin Georgescu sotto inchiesta per "organizzazione fascista e razzista"
Călin Georgescu
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26 Febbraio 2025 - 17.51


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I procuratori rumeni hanno aperto un’indagine penale su Călin Georgescu, il populista di estrema destra vicino a Mosca che, partendo quasi dal nulla, ha vinto il primo turno delle presidenziali dello scorso anno, poi annullate.

L’annuncio dell’inchiesta, che riguarda diverse accuse, è arrivato dopo che Georgescu, 62 anni, è stato fermato dalla polizia nel traffico di Bucarest mercoledì, mentre si stava recando a presentare la sua candidatura per la nuova tornata elettorale prevista a maggio.

Dopo averlo interrogato per diverse ore, i procuratori hanno dichiarato di indagare formalmente su di lui per diffusione di informazioni false, apologia di criminali di guerra e organizzazioni fasciste, nonché per la costituzione di un’organizzazione antisemita.

Il primo turno delle presidenziali era stato annullato lo scorso dicembre a causa di prove di una presunta interferenza russa a favore di Georgescu, noto per le sue posizioni critiche nei confronti della NATO e del sostegno occidentale all’Ucraina. Mosca ha respinto tutte le accuse di ingerenza.

Tra denunce di una massiccia campagna di promozione sui social media, Georgescu – che prima del voto era dato nei sondaggi a percentuali minime e dichiarava di non aver speso nulla per la campagna elettorale – ha negato qualsiasi illecito, definendo l’annullamento delle elezioni un “colpo di Stato formalizzato”.

“Io – a nome dei miei elettori, ma anche di tutti coloro che, pur avendo altre opinioni politiche, vogliono una Romania democratica e libera – sto combattendo contro questo sistema di sicurezza che ci vuole schiavi”, ha scritto mercoledì su Facebook.

“Il sistema bolscevico comunista sta continuando i suoi abusi atroci”, ha aggiunto Georgescu, accusando le autorità rumene di voler “fabbricare prove per giustificare il furto delle elezioni e fare di tutto per impedire la mia nuova candidatura”.

I procuratori avevano già annunciato di aver perquisito 47 indirizzi collegati ai suoi collaboratori, nell’ambito di un’indagine su presunti reati tra cui “costituzione di un’organizzazione a carattere fascista, razzista o xenofobo” e “dichiarazioni false” relative al finanziamento della campagna elettorale.

Georgescu ha più volte elogiato i leader fascisti della Romania degli anni ’30 e ha definito il presidente russo Vladimir Putin “un uomo che ama il suo paese”. I sondaggi lo danno in netto vantaggio nel voto del 4 maggio, anche se non è ancora certo che gli sarà permesso di candidarsi.

La legge rumena vieta la promozione di simboli fascisti, nazisti, razzisti o xenofobi, con pene detentive previste, sebbene i casi giudiziari in materia siano rari.

La decisione della Corte Costituzionale rumena di annullare il primo turno delle elezioni ha suscitato indignazione a livello nazionale e internazionale. Migliaia di persone sono scese in piazza a Bucarest sabato scorso per sostenere Georgescu, mentre altre si sono radunate mercoledì davanti alla sede della procura.

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