Israele persegue un cambiamento demografico in Cisgiordania per consolidare la supremazia ebraica
L’obiettivo di Israele è modificare la demografia e la geografia della Cisgiordania occupata, seguendo la stessa strategia adottata nelle guerre precedenti, afferma Menachem Klein, professore di scienze politiche all’Università Bar-Ilan.
“Se guardiamo alla storia, nel 1948 e nel 1967, subito dopo la guerra Israele ha cercato di cambiare la demografia palestinese per conquistare il massimo territorio possibile – ed è esattamente ciò che sta facendo ora”, ha dichiarato Klein ad Al Jazeera. “C’è una guerra in corso e Israele sta cercando di ottenere vantaggi demografici e geografici per rafforzare ulteriormente la supremazia ebraica nella regione”.
Durante la prima guerra arabo-israeliana del 1948, le forze israeliane espulsero almeno 750.000 palestinesi dalle loro case e dalle loro terre, conquistando il 78% della Palestina storica.
Nel conflitto del 1967, Israele occupò l’intera Palestina storica, oltre a territori aggiuntivi appartenenti a Egitto e Siria. Alla fine della guerra, altri 300.000 palestinesi furono costretti a lasciare le proprie abitazioni.
