L'Egitto non si piega alle minacce di Trump: ricostruzione di Gaza senza deportare i palestinesi
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L'Egitto non si piega alle minacce di Trump: ricostruzione di Gaza senza deportare i palestinesi

Il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi ha commentato Gaza durante una telefonata con la premier danese Mette Frederiksen

L'Egitto non si piega alle minacce di Trump:  ricostruzione di Gaza senza deportare i palestinesi
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11 Febbraio 2025 - 16.55


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Il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi ha commentato Gaza durante una telefonata con la premier danese Mette Frederiksen, secondo una nota del suo ufficio.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato ieri che avrebbe potuto tagliare gli aiuti a Giordania ed Egitto se questi avessero rifiutato la sua richiesta di accogliere in modo permanente la maggior parte dei palestinesi provenienti da Gaza, in quella che viene ampiamente vista come una proposta equivalente a una pulizia etnica. Giordania ed Egitto hanno entrambi respinto il piano di “acquisizione” di Trump.

Un estratto della telefonata tra el-Sisi e Frederiksen recita:

Il presidente el-Sisi e la premier danese hanno ribadito l’esigenza cruciale di dare piena attuazione all’accordo di cessate il fuoco nelle sue tre fasi, di procedere allo scambio di ostaggi e detenuti, nonché di facilitare l’accesso immediato e senza restrizioni degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, al fine di porre fine alla catastrofica situazione umanitaria nella zona.

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Hanno inoltre sottolineato l’importanza imperativa di avviare la ricostruzione di Gaza per renderla nuovamente abitabile, senza sfollare la sua popolazione palestinese, tutelando i loro diritti e la possibilità di continuare a vivere sulla propria terra.

La telefonata ha infine ribadito l’importanza di istituire uno Stato palestinese indipendente lungo i confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale, affermando che questa è l’unica garanzia per raggiungere una pace duratura, stabilità e la prosperità economica desiderata.

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