La polizia israeliana ha fatto irruzione nella più famosa libreria palestinese di Gerusalemme e ha arrestato i suoi due proprietari dopo aver utilizzato Google Translate per esaminare il catalogo dei libri in vendita.
I gruppi per i diritti umani hanno chiesto l’immediato rilascio dei due uomini, definendo gli arresti avvenuti domenica parte di una più ampia campagna di intimidazione nei confronti degli intellettuali palestinesi.
Mahmoud Muna e suo nipote Ahmed Muna sono stati trattenuti durante la notte con l’accusa di “violazione dell’ordine pubblico”, dopo che i negozi della Educational Bookstore erano stati messi a soqquadro. Immagini diffuse sui social media mostrano pile di libri gettate a terra e una selezione di volumi confiscati.
I due uomini dovevano comparire in tribunale a Gerusalemme lunedì mattina, mentre una folla di manifestanti si è radunata all’esterno in segno di sostegno. Uno dei cartelli esposti recitava: “No alla censura, No ai divieti sui libri”.
“Hanno preso ogni libro che aveva la bandiera palestinese sulla copertina”, ha raccontato uno dei fratelli degli arrestati al quotidiano israeliano Haaretz, condividendo un’immagine dei libri sequestrati dalla polizia e successivamente restituiti.
Tra i titoli confiscati figuravano Wall and Piece dell’artista Banksy, Gaza in Crisis dell’accademico statunitense Noam Chomsky e dello studioso israeliano Ilan Pappé, e Love Wins del regista e fotografo canadese Afzal Huda.