I leader Democratici stanno sollecitando un’indagine sulle possibili violazioni della sicurezza nazionale derivanti dall’acquisizione da parte di Elon Musk del controllo su diverse agenzie federali attraverso il suo autoproclamato “Dipartimento per l’efficienza governativa” (Doge).
In una lettera pubblicata giovedì, i membri della commissione di vigilanza della Camera hanno espresso preoccupazione per il fatto che Musk e i suoi collaboratori potrebbero aver avuto accesso illegalmente a informazioni classificate e dati personali sensibili all’interno di agenzie come l’Office of Personnel Management (OPM), il Dipartimento del Tesoro e l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAid).
“Non vi è alcuna prova che lui, o qualsiasi suo collaboratore operante sotto il nome di ‘Doge team’, abbia diritto ad accedere ai sistemi governativi, né che abbia superato le procedure di verifica necessarie per garantire la sicurezza dei dati dei contribuenti e del governo”, si legge nella lettera.
I Democratici hanno chiesto agli ispettori generali aggiunti di varie agenzie, tra cui il Dipartimento dell’Istruzione, l’Amministrazione dei Servizi Generali e l’Agenzia per le Piccole Imprese, di avviare un’indagine sulle possibili violazioni della sicurezza nazionale da parte del team di Musk.
“Siamo profondamente preoccupati che vi sia un accesso non autorizzato ai sistemi governativi, il che potrebbe rappresentare una grave minaccia alla privacy di tutti gli americani e alla sicurezza nazionale del nostro Paese”, prosegue la lettera.
Cresce il malcontento anche tra i Repubblicani
Questa iniziativa arriva mentre i Democratici intensificano l’opposizione al modo in cui Musk sta trasformando il sistema governativo degli Stati Uniti. Inoltre, secondo un nuovo sondaggio, anche alcuni Repubblicani iniziano a essere contrari alla sua influenza sulle agenzie federali, tra cui il Dipartimento del Lavoro.
Secondo un sondaggio condotto questa settimana da Economist/YouGov e riportato da The Hill, solo il 26% dei Repubblicani ritiene ora che Musk e Doge dovrebbero avere “molta” influenza nell’amministrazione Trump, un calo significativo rispetto al 47% registrato subito dopo la vittoria elettorale di Trump a novembre.
L’insofferenza sembra essersi estesa anche a senatori Repubblicani, che iniziano a manifestare preoccupazione per l’accentramento del potere da parte di Musk. Il miliardario ha deciso di chiudere USAid, oltre ad aver avuto accesso ai sistemi di pagamento e ai dati personali dei dipendenti del Dipartimento del Tesoro, portando a una causa legale e a un’ingiunzione del Dipartimento di Giustizia, che gli ha ordinato di sospendere le operazioni almeno temporaneamente.
Le azioni del team Doge nelle agenzie federali
Mercoledì, agenti del team Doge si sono diffusi in diverse agenzie federali nel tentativo di ottenere l’accesso ai dati, secondo quanto riportato dal Washington Post. Tra queste, anche la sede centrale dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) di Atlanta.
Nella serata di mercoledì, membri del Doge team – composto anche da ingegneri e programmatori inesperti, alcuni di appena 19 anni – hanno visitato il Dipartimento del Lavoro. All’inizio della settimana, gli stessi erano entrati in almeno due uffici della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), apportando modifiche al personale e accedendo ai sistemi informatici dell’agenzia.
Prossimo obiettivo: il Dipartimento dell’Istruzione
Nel frattempo, sembra che Musk stia puntando al Dipartimento dell’Istruzione, che Trump ha più volte dichiarato di voler eliminare. Come già accaduto in altre agenzie, ai dipendenti è stato detto di non presentarsi al lavoro o sono stati messi in congedo forzato, mentre decine di funzionari sono stati bloccati dagli account e-mail governativi e da altri sistemi informatici.
L’amministrazione Trump ha inoltre imposto una scadenza entro la notte di giovedì per i circa 2 milioni di dipendenti federali, i quali dovranno accettare buonuscite volontarie o rischiare il licenziamento senza indennizzo. Tuttavia, i critici avvertono che non vi è alcuna garanzia che coloro che accettano l’offerta riceveranno effettivamente un compenso.
I Democratici considerano la penetrazione di Musk nel governo federale, attraverso un ente non ufficiale e privo di mandato costituzionale o supervisione del Congresso, come un vero e proprio colpo di stato.
Il leader della minoranza Democratica al Senato, Chuck Schumer, ha dichiarato martedì in aula:
“Un governo ombra non eletto sta portando avanti una presa di potere ostile, usurpando l’autorità di Trump”.