Gaza, Trump vuole deportare un milione e mezzo di palestinesi con la scusa della ricostruzione
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Gaza, Trump vuole deportare un milione e mezzo di palestinesi con la scusa della ricostruzione

La proposta rappresenta finora una linea rossa per gli stati arabi, in particolare per Giordania ed Egitto, che considerano la migrazione di massa dei palestinesi nei loro paesi come una potenziale minaccia esistenziale.

Gaza, Trump  vuole deportare un milione e mezzo di palestinesi con la scusa della ricostruzione
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26 Gennaio 2025 - 10.22


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Trump vuole che Giordania ed Egitto accolgano più rifugiati palestinesi e propone un piano per “svuotare” Gaza

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato di voler vedere Giordania, Egitto e altre nazioni arabe accogliere un numero maggiore di rifugiati palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza.

Parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One ieri, Trump, alleato del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha affermato: “Stiamo parlando probabilmente di un milione e mezzo di persone, e noi semplicemente svuotiamo tutto, dicendo: ‘Sapete, è finita’”.

Trump ha anche riferito di aver avuto una conversazione telefonica nella giornata di ieri con il re Abdullah II di Giordania e che domenica avrebbe parlato con il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sissi.

Il neo-eletto presidente repubblicano ha elogiato la Giordania per aver integrato con successo i rifugiati palestinesi, aggiungendo di aver detto al re: “Mi piacerebbe che accoglieste di più, perché sto osservando l’intera Striscia di Gaza in questo momento ed è un disastro. È davvero un disastro”. Per contesto, la Giordania ospita già più di 2,39 milioni di rifugiati palestinesi registrati, secondo le Nazioni Unite.

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Trump ha aggiunto:

“Non lo so, qualcosa deve succedere, ma al momento è letteralmente un cantiere di demolizione. Quasi tutto è distrutto e le persone stanno morendo lì, quindi preferirei coinvolgere alcune delle nazioni arabe e costruire abitazioni in un’altra località, dove penso potrebbero forse vivere in pace, per una volta”.

Trump ha affermato che le potenziali abitazioni “potrebbero essere temporanee” o “potrebbero essere a lungo termine”. Durante la guerra di 15 mesi di Israele contro Gaza, più di due terzi degli edifici sono stati distrutti o danneggiati da uno dei bombardamenti più intensi dei tempi moderni. Ciò ha scatenato una crisi dei rifugiati, dato che gran parte del territorio è ora inabitabile.

Il no di Giordania e Egitto

La proposta rappresenta finora una linea rossa per gli stati arabi, in particolare per Giordania ed Egitto, che considerano la migrazione di massa dei palestinesi nei loro paesi come una potenziale minaccia esistenziale. Entrambi i paesi hanno sottolineato il rifiuto di Israele di impegnarsi pubblicamente a consentire il ritorno dei palestinesi che lasciano la Striscia, e temono di essere visti come complici di un esilio dei palestinesi.

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Anche il timore di non poter tornare ha dissuaso molti palestinesi dal lasciare Gaza. Alcuni hanno cercato di farlo durante la guerra iniziata il 7 ottobre 2023, e oltre 100.000 sono riusciti a entrare in Egitto. Tuttavia, molti di loro hanno dovuto pagare tariffe esorbitanti per attraversare il confine e, una volta arrivati, non hanno ricevuto alcun tipo di assistenza, poiché il Cairo si rifiuta di riconoscerli come rifugiati.

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