Tajani non si smentisce e ribadisce la linea da ignavi del governo italiano sulla Palestina nella quale c’è solo prostrazione di fronte a Netanyahu e parole vuote presso i diritti dei palestinesi.
Elon Musk “non ha avuto nulla a che fare con la vicenda Sala”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky TG24. Il vicepremier e ministro degli Esteri è stato ospite a Start e ha parlato anche di altri temi, dal Medio Oriente all’Ucraina a questioni interne come il caso Zaia.
Tajani sulla liberazione di Cecilia Sala
Riguardo alla liberazione di Cecilia Sala, Tajani ha precisato che Elon Musk “non ha avuto nulla a che fare con la vicenda”, smentendo così un articolo del New York Times secondo cui il patron di X ha aiutato ad assicurare il rilascio della giornalista italiana contattando l’ambasciatore iraniano presso l’Onu Amir Saeed Iravani. Anche se Musk ha avuto “contatti con la famiglia, non ha svolto alcun ruolo”, ha sottolineato il ministro. “Il caso è stato risolto dal governo italiano”, ha aggiunto, ribadendo anche che il segretario di Stato Usa Antony Blinken “non mi ha mai manifestato una posizione contraria o protestato per quello che stava facendo l’Italia” per la liberazione della giornalista arrestata in Iran.
“Da Usa chiesti 200 carabinieri per formare polizia Anp”
Parlando poi della situazione in Medio Oriente Tajani ha detto che “l’Italia è disposta a inviare i suoi soldati in Medio Oriente sotto guida araba”. Ha anche assicurato l’impegno dell’Italia nella ricostruzione a Gaza e in Siria. Ha aggiunto che gli Stati Uniti hanno chiesto al nostro Paese “200 carabinieri per formare la polizia dell’Autorità nazionale palestinese. I carabinieri stanno già formando da anni la polizia dell’Anp, ma ci hanno chiesto un numero maggiore”. “Siamo disposti a inviare i nostri militari” per un’eventuale “missione internazionale che contribuisca alla stabilità della Palestina che dovrà essere inevitabilmente a guida araba”, ha ribadito il ministro. “Siamo in grado di dare un contributo importante alla costruzione del futuro della Palestina perché siamo ben visti sia dai palestinesi che dagli israeliani”, ha concluso.
“Arrestare Netanyahu è soltanto un’ipotesi irrealizzabile”
Riguardo a Israele, ha aggiunto che “arrestare Netanyahu è un’ipotesi irrealizzabile”. “Crimini di guerra non lo abbiamo mai detto – ha spiegato –. Noi abbiamo sempre detto che in alcuni casi si era superato il limite della reazione proporzionata. Quindi abbiamo protestato fermamente anche con Israele. La Francia ha una posizione analoga. Non è questo il modo migliore per arrivare alla pace. Quello che ci interessa è la pace. Poi arrestare Netanyahu diventa soltanto un’ipotesi irrealizzabile”. E ancora: “Rispetto la Corte penale internazionale, ma in questo momento la richiesta di arresto di Netanyahu è irrealizzabile. Chi lo arresta? È una sorta di farsa. Adesso serve costruire la pace e Netanyahu è l’interlocutore. Arriviamo alla pace poi valuteremo cosa è successo. Dobbiamo lavorare per sostenere il dialogo, non per attaccare Netanyahu”.
Tajani sull’accordo tra Israele e Hamas
Sull’accordo tra Israele e Hamas, poi, ha aggiunto: “Sosteniamo con forza l’accordo che ha portato il cessate il fuoco a Gaza. Io sarò lunedì a Tel Aviv, a Gerusalemme e a Ramallah per parlare con le autorità israeliane e palestinesi, per incoraggiare un percorso: si inizia con il cessate il fuoco che non è l’obiettivo finale, dobbiamo arrivare alla pace”.