In Georgia sciopero e proteste contro l'isolamento e il congelamento dell'adesione alla Ue

Un primo sciopero di tre ore in 160 aziende: quello di oggi in Georgia è stato definito uno sciopero di "avvertimento" contro chi vorrebbe allontanare il Paese dall'Europa per farlo sottostare all'ombrello di Mosca.

Sciopero in Georgia
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15 Gennaio 2025 - 17.13


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Un primo sciopero di tre ore in 160 aziende: quello di oggi in Georgia è stato definito uno sciopero di “avvertimento” contro chi vorrebbe allontanare il Paese dall’Europa per farlo sottostare all’ombrello di Mosca. Tra le aziende che hanno scioperato, figurano la catena di farmacie PSP, le imprese spaziali Fabrika e la catena di negozi di alimentari Fresco. A gruppi, hanno aderito anche dipendenti di diverse aziende, comprese le più grandi banche georgiane, Bank of Georgia e TBC, le quali hanno già dichiarato che non ostacoleranno i dipendenti partecipanti.

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I partecipanti all’azione sono scesi in strada con manifesti e slogan. Foto delle manifestazioni sono state pubblicate sulla pagina Facebook del canale televisivo georgiano indipendente Mtavari e su canali Telegram locali.

Lo sciopero è stato promosso contro la politica del partito di governo “Sogno Georgiano” e per mostrare “cosa attende il Paese in isolamento: stagnazione economica, imprese chiuse, povertà e disoccupazione”, come ha dichiarato Ekho Kavkaza citando gli organizzatori dell’azione, la piattaforma Protest 24.

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A Tbilisi, i manifestanti hanno bloccato il viale Chavchavadze; al termine dello sciopero, gli organizzatori hanno invitato le persone a recarsi al palazzo del parlamento, in Rustaveli Avenue. Lo stesso Ekho Kavkaza ha diffuso un video in cui sconosciuti attaccano i manifestanti in via Dolidze.

Le principali richieste degli scioperanti sono: nuove elezioni parlamentari e il rilascio di coloro che sono stati arrestati durante le precedenti proteste.

Le proteste in Georgia durano ormai da 48 giorni. Sono iniziate dopo che il primo ministro Irakli Kobakhidze ha annunciato il “congelamento” dei negoziati sull’adesione della Georgia all’UE fino al 2028. Nell’ottobre scorso si sono tenute le contestate elezioni parlamentari. Secondo i dati ufficiali, il partito filo-russo al governo “Sogno Georgiano” ha vinto con un risultato del 53,93%. Tuttavia, gli eletti dei partiti di opposizione hanno rifiutato il loro mandato, sostenendo che i risultati delle votazioni siano stati falsificati.

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