L’ex-presidente boliviano Evo Morales, alla guida del paese dal 2006 al 2019, è oggetto di un mandato di arresto per aver presumibilmente intrattenuto una relazione con un’adolescente di 15 anni nel 2015, dalla quale sarebbe nata una figlia nel 2016, durante il suo mandato.
Morales, che è stato vittima di un tentativo di omicidio lo scorso ottobre, ha reagito martedì definendosi una “vittima di una guerra legale” condotta dal governo di Luis Arce, suo rivale a sinistra per le elezioni presidenziali del 2025.
La procura boliviana ha annunciato di aver emesso un mandato di arresto contro l’ex-presidente per “tratta di esseri umani nei confronti di una minorenne” e di aver richiesto una “misura eccezionale di detenzione preventiva per sei mesi”.
“Una brutale guerra legale”
Evo Morales, che desidera tornare al potere nonostante una sentenza della Corte Costituzionale che ha confermato a novembre il divieto per un presidente di ricoprire più di due mandati, ha dichiarato su X di essere una “vittima di una brutale guerra legale condotta dal governo di Luis Arce, che si è impegnato a consegnarmi come trofeo di guerra agli Stati Uniti” e di voler eliminarlo “politicamente, moralmente e persino fisicamente”.
Sandra Gutiérrez, la procuratrice incaricata del caso, ha spiegato lunedì di aver emesso il mandato d’arresto lo scorso 16 ottobre. Tuttavia, non ne aveva rivelato prima l’esistenza perché “il caso è molto complesso”, coinvolgendo un ex-presidente che ha più volte negato le accuse.
Il coinvolgimento dei genitori della minorenne?
Secondo il dossier giudiziario, l’ex-presidente, oggi 65enne, avrebbe avuto nel 2015 una relazione con una ragazza di 15 anni, dalla quale sarebbe nata una figlia nel 2016. Per la procura, i genitori della minorenne avrebbero inserito la figlia nella “guardia giovanile” di Morales “con il solo scopo di avanzare nella scala politica e ottenere vantaggi (…) in cambio della figlia minorenne”.
Per questo motivo, il ministero pubblico ha presentato un’accusa contro Evo Morales e contro la madre della presunta vittima per il reato di “tratta di esseri umani aggravata”. Il padre dell’adolescente, invece, è stato arrestato a metà ottobre e posto in detenzione preventiva per un periodo di quattro mesi.
Secondo mandato di arresto
Si tratta del secondo mandato di arresto emesso nei confronti di Evo Morales in questa vicenda, per la quale rischia una pena massima da “10 a 15 anni” di reclusione. La procuratrice Gutiérrez aveva già ordinato il suo arresto a settembre, ma un ricorso presentato dalla difesa del politico aymara aveva permesso di annullarlo.