Il governo siriano di Bashar al-Assad è caduto, ponendo fine in modo repentino al dominio cinquantennale della sua famiglia a seguito di una fulminea offensiva dei ribelli islamisti.
Un aereo con a bordo Assad ha lasciato Damasco domenica mattina, mentre i combattenti ribelli facevano ingresso nella capitale. Due funzionari hanno riferito a Reuters che Assad avrebbe lasciato il paese.
Il primo ministro, Mohammed Ghazi Jalali, ha dichiarato di voler incontrare i ribelli, aggiungendo che il governo è pronto a “tendere la mano” all’opposizione e a trasferire le proprie funzioni a un governo di transizione.
Il gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS), il più grande e meglio organizzato tra le forze ribelli, ha annunciato su Telegram che la Siria è ora “libera” dal “tiranno” Assad.
Nel centro di Damasco si registrano scene di festa, con migliaia di persone che si sono radunate a piedi nella piazza principale della capitale intonando cori per la “libertà”.
L’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Geir Pedersen, ha richiesto sabato colloqui urgenti a Ginevra per garantire una “transizione politica ordinata”. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il cui paese è stato il principale sostenitore internazionale di Assad, ha dichiarato di provare “dispiacere per il popolo siriano”.
Verso un governo transitorio
La coalizione dei ribelli siriani annuncia il lavoro per trasferire il potere a un organismo di governo transitorio
La coalizione dei ribelli siriani ha dichiarato di essere al lavoro per completare il trasferimento del potere in Siria a un organismo di governo transitorio dotato di pieni poteri esecutivi.
“La grande rivoluzione siriana è passata dalla fase di lotta per rovesciare il regime di Assad alla lotta per costruire insieme una Siria all’altezza dei sacrifici del suo popolo”, si legge in un comunicato.