Il servizio penitenziario israeliano ammette l'esistenza di una epidemia di scabbia tra i detenuti palestinesi

Secondo l’IPS, negli ultimi dodici mesi 2.874 prigionieri hanno contratto la scabbia, una condizione contagiosa che provoca forte prurito, eruzioni cutanee e piaghe, e 1.704 di loro risultano ancora infetti.

Il servizio penitenziario israeliano ammette l'esistenza di una epidemia di scabbia tra i detenuti palestinesi
Carceri israeliane
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25 Novembre 2024 - 18.20


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Per la prima volta dall’individuazione di casi di scabbia a maggio, il Servizio Penitenziario Israeliano (IPS) ha ammesso un’epidemia della malattia della pelle tra i detenuti palestinesi, ha dichiarato l’organizzazione Medici per i Diritti Umani-Israele.

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Secondo l’IPS, negli ultimi dodici mesi 2.874 prigionieri hanno contratto la scabbia, una condizione contagiosa che provoca forte prurito, eruzioni cutanee e piaghe, e 1.704 di loro risultano ancora infetti.

“I dati attuali rivelano che 430 detenuti nelle carceri di Ramon e Nafha stanno lottando contro la malattia, insieme a 596 nella prigione di Megiddo e 566 nella struttura di Ketziot. Inoltre, decine di casi sono stati segnalati nel centro di detenzione di Ofer e in altre strutture,” ha affermato il gruppo in un comunicato.

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In risposta all’epidemia, l’IPS ha confermato di aver posticipato le visite degli avvocati e cancellato le udienze in tribunale per i detenuti infetti.

Queste misure sono emerse in una risposta ufficiale dello Stato a un ricorso presentato alla Corte Suprema da Medici per i Diritti Umani-Israele e altre organizzazioni per i diritti umani.

Il ricorso chiede un’azione urgente per debellare l’epidemia di scabbia, sostenendo che l’IPS non ha applicato interventi medici ampiamente riconosciuti come necessari per contenere la diffusione del contagio.

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