“Putin è un assassino!” ha urlato, in piazza a Berlino, la moglie di Alexei Navalny, che con altri due illustri dissidenti politici in esilio aveva organizzato per oggi una manifestazione nella capitale tedesca. La marcia si è conclusa nel tardo pomeriggio, con un corteo nel segno del “no alla guerra di Putin”.
I manifestanti hanno raggiunto l’edificio dell’ambasciata russa, situato al numero 63-65 di Unter den Linden, dove gli organizzatori della manifestazione – Ilya Yashin, Vladimir Kara-Murza e Yulia Navalnaya – si sono rivolti ai partecipanti.
Yashin, in particolare, ha detto: “Putin non è la Russia, la Russia siamo noi. Siamo contro la guerra, contro l’aggressione, siamo per una Russia libera e pacifica”.
Kara-Murza ha intonato lo slogan “Abbasso il potere dei cekisti”, sottolineando che era il motto preferito di Boris Nemtsov, il dissidente ucciso sotto le mura del Cremlino. Ha aggiunto: “Si possono falsificare i risultati delle elezioni, si possono falsificare i risultati dei cosiddetti sondaggi, ma non si possono falsificare questi volti luminosi e belli”, riferendosi a chi aveva aderito alla manifestazione.
Yulia Navalny ha ripetutamente gridato “Putin è un assassino!”.
Come spesso accade in queste occasioni, i dati sul numero dei partecipanti divergono: secondo la polizia, all’inizio del corteo erano circa duemila, mentre per gli organizzatori il numero si aggirava intorno ai cinquemila.