A Mosca arciprete ortodosso denuncia il parrocchiano pacifista

A Mosca, la polizia ha arrestato un parrocchiano, Alexei Sevastyanenko, che in chiesa si era espresso contro la guerra

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10 Novembre 2024 - 21.06


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Nella Chiesa ortodossa russa è d’obbligo la reverenza verso il Cremlino, ed è anche gradita la delazione quando si ascolta una parola di dissenso. A Mosca, la polizia ha arrestato un parrocchiano, Alexei Sevastyanenko, che in chiesa si era espresso contro la guerra. A raccontare il fatto è OVD-Info.

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Secondo il fedele, è stato l’arciprete Andrei Tkachev, rettore della Chiesa della Trinità Vivificante a Khokhly, a presentare la denuncia contro di lui. Nella denuncia, l’arciprete ha messo nero su bianco le opinioni contro la guerra in Ucraina raccolte nel corso di conversazioni informali con Sevastyanenko.

Alexei Sevastyanenko è stato portato al dipartimento di polizia del distretto di Basmanny, dove passerà la notte in attesa di conoscere il suo destino. Andrei non è stato ancora informato di quale reato sarà accusato.

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Dal 1993 al 2024, il rettore della Chiesa della Trinità Vivificante a Khokhly era stato il sacerdote Alexei Uminsky, il quale aveva dichiarato di non poter sostenere le operazioni militari in Ucraina. Nel gennaio 2024, Uminsky è stato allontanato dalla chiesa e sconsacrato per queste opinioni. Il prete ha quindi lasciato la Russia, trovando rifugio in Francia, dove ora è chierico della Chiesa del Segno della Madre di Dio a Parigi.

L’arciprete Andrei Tkachev, che ha sostituito Uminsky, si è trasferito in Russia dall’Ucraina nel 2014. Egli sostiene la politica delle autorità russe e l’invasione militare dell’Ucraina.

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