Casa Bianca, Senato, Camera, governatori: tutti i numeri dell'election day negli Stati Uniti
Top

Casa Bianca, Senato, Camera, governatori: tutti i numeri dell'election day negli Stati Uniti

I repubblicani mirano a difendere una maggioranza alla Camera dei rappresentanti, dove tutti i 435 seggi sono in palio. Al Senato, 34 dei 100 seggi sono in ballottaggio, mentre i democratici cercano di difendere una maggioranza molto risicata

Casa Bianca, Senato, Camera, governatori: tutti i numeri dell'election day negli Stati Uniti
Kamala Harris
Preroll

Tiziana Buccico Modifica articolo

5 Novembre 2024 - 11.02


ATF

Più di 78,9 milioni di votanti alle 12 ora di Los Angeles in calo rispetto al 2020, in cui si era in piena pandemia e quindi si votava per lo più per posta.

I repubblicani mirano a difendere una maggioranza minima alla Camera dei rappresentanti, dove tutti i 435 seggi sono in palio. Al Senato, 34 dei 100 seggi sono in ballottaggio, mentre i democratici cercano di difendere una maggioranza molto risicata.

In 11 Stati si vota per il Governatore, saranno assegnati 5.808 seggi legislativi statali e gli elettori voteranno per almeno 153 proposte di legge/ referendum.

Se la Camera passasse dal controllo repubblicano a quello democratico e il Senato passasse dal controllo democratico a quello repubblicano, sarebbe la prima volta in oltre 230 anni di elezioni congressuali. In assenza di un leader chiaro nelle elezioni presidenziali, secondo l’ultimo sondaggio nazionale della CNN, la battaglia per il Congresso sarà cruciale per determinare se Kamala Harris o Donald Trump avranno un primo ramo di governo favorevole all’attuazione delle politiche del nuovo presidente.

Nelle legislature statali, i repubblicani controllano entrambe le camere in 28 stati, mentre i democratici controllano entrambe le camere in 20 stati. Il Colorado è il paese con il maggior numero di misure referendarie, seguito da Arizona, California e New Mexico, i quesiti vanno dall’aborto, al salario minimo fino alle droghe leggere.

Gli inserzionisti hanno speso più di 2,3 miliardi di dollari per la corsa presidenziale di 15 settimane tra la vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump, una straordinaria campagna pubblicitaria durante la quale i democratici hanno speso più dei repubblicani di circa 1,4 miliardi di dollari, arrivando a 933 milioni di dollari. A titolo di paragone, durante le ultime 15 settimane delle elezioni presidenziali del 2020, gli inserzionisti hanno gestito un totale di circa 1,7 miliardi di dollari di pubblicità per la corsa alla Casa Bianca, e i democratici hanno avuto un vantaggio sui repubblicani di circa 1 miliardo di dollari, arrivando a 631 milioni di dollari, secondo i dati della società di monitoraggio pubblicitario AdImpact.

Leggi anche:  Usa: il voto della diaspora ebraica, ago della bilancia negli "Swing States"

Nel 2024, sette stati chiave in bilico (Pennsylvania, Michigan, Georgia, Wisconsin, Carolina del Nord, Arizona e Nevada) rappresenteranno circa l’80% di tutti i fondi pubblicitari spesi nel periodo compreso tra il ritiro di Biden e il giorno delle elezioni. E un campo di battaglia, la Pennsylvania, rappresenta circa un quinto di tutta la spesa pubblicitaria durante questa campagna elettorale senza precedenti, attirando più di mezzo miliardo di dollari e profilandosi come l’obiettivo principale per entrambi i partiti.

L’FBI ha istituito un posto di comando elettorale a Washington, DC, per monitorare e rispondere alle minacce legate alle elezioni nel periodo precedente e successivo alle elezioni, in coordinamento con i partner statali, locali e federali.

L’ufficio è gestito da 80 persone per turno, distribuite in una dozzina di agenzie, e sarà operativo 24 ore su 24 tutti i giorni di questa settimana, finché non saranno disponibili i risultati delle elezioni.” L’ufficio non intende limitare la libertà di parola o monitorare i social media”, ha dichiarato lunedì ai giornalisti James Barnacle, vicedirettore aggiunto della divisione investigativa criminale dell’FBI, durante una visita guidata al posto di comando. “Tuttavia, quando le informazioni sono minacciose e violano le leggi federali, allora cerchiamo di agire”

Leggi anche:  Caos nei giornali Usa tra dimissioni, abbonamenti annullati e neutralità forzata per paura di Trump

La campagna di Harris ha espresso il suo punto di vista sulla tempistica dei risultati elettorali, suggerendo che il team rimarrà “calmo e fiducioso” man mano che arriveranno i voti, durante quello che potrebbe essere un processo potenzialmente lungo. Per adesso nessuna dichiarazione ufficiale sulle tempistiche da parte dei Repubblicani. Ecco le previsioni del Responsabile della campagna elettorale della Harris O’Malley Dillon.

Martedì sera presto: la campagna di Harris prevede che “la maggior parte dei risultati da Georgia e North Carolina” arriveranno relativamente presto, ha detto O’Malley Dillon, notando che, se quegli stati sono vicini “potrebbe non essere annunciato prima di un po’”. La campagna prevede anche “risultati quasi completi” relativamente presto da Virginia, Florida, Ohio e Colorado. 

Entro la fine della serata di martedì: la campagna di Harris prevede “risultati quasi completi” da Georgia, North Carolina e Michigan, e “risultati parziali” da Pennsylvania, Wisconsin e Arizona.

Entro mercoledì mattina: la campagna di Harris prevede “la maggior parte dei risultati” dal Wisconsin entro mercoledì mattina, così come “ulteriori risultati dalla Pennsylvania e potenzialmente dal Michigan”.

Mercoledì e oltre: la campagna di Harris ha affermato che arriveranno ulteriori risultati “da Pennsylvania, Arizona, Nevada”, così come un “piccolo numero di schede rimanenti tabulate” in altri stati in bilico.

Leggi anche:  Caos nei giornali Usa tra dimissioni, abbonamenti annullati e neutralità forzata per paura di Trump

I seggi va precisato chiuderanno prima nell’America orientale, centro e poi West Coast, tutto a causa dei diversi fusi.

Più che numeri, celebrity per l’ultimo rush della campagna della Harris. Alla vigilia del giorno delle elezioni, ospiti e artisti famosi faranno campagna elettorale negli Stati in bilico. Ecco chi, si esibirà e terrà discorsi oggi: Las Vegas con Christina Aguilera, Los Tigres Del Norte e Sofi Tukker e l’attrice Eva Longoria; la Harris trascorrerà l’ultima giornata in Pennsylvania a Pittsburgh sul palco con D-Nice, Katy Perry e Andra Day e a Philadelphia con DJ Cassidy, Fat Joe, Freeway e Just Blaze, Lady Gaga, DJ Jazzy Jeff, Ricky Martin, The Roots, Jazmine Sullivan e Adam Blackstone e Oprah Winfrey. A Phoenix in Arizona in sostegno alla vicepresidente ci sarà La Original Banda El Limón; a Detroit in Michigan, il governatore Tim Walz sarà la star principale dell’evento con i Detroit Youth Choir, Jon Bon Jovi e The War and Treaty; a Milwaukee in Wisconsin sempre con Walz ci sarà Eric Benét. In Carolina del Nord a Raleigh, per la Harris ci sarà James Taylor e Sugarland; in Georgia a Atlanta, un evento con 2 Chainz, FLY, Joy of Jesse & Joy, Keyshia Cole, KP The Great, Morehouse House of Funk Marching Band, Pastor Troy e Tamar Braxton.

Le elezioni sono vinte da uomini e donne principalmente perché la maggior parte della gente vota contro qualcuno piuttosto che per qualcuno.

(Franklin Pierce Adams)

Native

Articoli correlati