Casa Bianca: la Generazione Z può avere un un ruolo importante per fermare l'assalto di Trump

Gli Stati in bilico rimangono Georgia, Pennsylvania, Carolina del Nord, Nevada, Arizona, Michigan e Wisconsin, è una battaglia sul filo del rasoio tra Kamala Harris e Donald Trump

Casa Bianca: la Generazione Z può avere un un ruolo importante per fermare l'assalto di Trump
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Tiziana Buccico Modifica articolo

23 Ottobre 2024 - 19.30


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Gli Stati in bilico rimangono Georgia, Pennsylvania, Carolina del Nord, Nevada, Arizona, Michigan e Wisconsin, è una battaglia sul filo del rasoio tra Kamala Harris e Donald Trump. I giovani giocheranno un ruolo chiave in queste presidenziali, la tendenza nelle recenti elezioni virava più sui democratici.

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Sino al 2000 la differenza tra il voto a favore dei Dem o dei Repubblicani erano minimo, con Barack Obama nel 2008, si è arrivati al 66 % dei giovani a favore dei democratici, che si è poi ridotto al 60 % nelle elezioni che seguirono, mentre Biden ha registrato un vantaggio che ha toccato il 60% da parte dei giovani. In particolare, tra i giovani, il sostegno ai Dem viene dalle donne, dai latini e dalla comunità afroamericana che si oppongono alle politiche illiberali di Trump. C’è da tenere conto che l’affluenza al voto delle nuove generazioni è più bassa rispetto agli standard internazionali.

L’impennata nel registrarsi, ad esempio, in queste presidenziali dopo le celebrity endorsement, non è però un automatismo ai fini del voto. In un recente sondaggio condotto da YouGov e dall’Economist, il 55% dei giovani intervistati ha dichiarato che voterà per Harris rispetto al 39% per Trump. Ma l’amministrazione Biden ha disilluso le nuove generazioni sui temi del cambiamento climatico, sul controllo delle armi e la guerra in Medioriente, ma la cosa che più li allontana dal voto è la sensazione che né i Democratici né i Repubblicani hanno affrontato le grandi difficoltà economiche che affliggono i giovani. Colpiti dall’inflazione, spendono oltre il 30% in più per l’abitazione, quasi il 50 % in più per l’assicurazione sanitaria e il doppio per l’assicurazione auto rispetto ai Millenial, visto che stiamo parlando della Generazione Z. Diciamo che il consenso maggiore, da parte dei giovani, lo raccoglie nel Partito Democratico, Bernie Sanders, più che Harris e Biden, pensate che nel 2016, il senatore socialista è stato più votato di Clinton e Trump messi insieme. In Georgia, stato da sempre in bilico, nelle scorse elezioni il voto giovanile fu decisivo per il successo di Biden.

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Lo slancio sta crescendo proprio mentre un sondaggio nazionale pubblicato martedì scorso, indica che i probabili elettori di età compresa tra i 18 e i 29 anni, appoggiano la Harris. L’Harvard Youth Poll ha mostrato che Harris era in vantaggio su Trump con il 64% contro il 32% tra i probabili giovani elettori. Il sondaggio, condotto dall’Institute of Politics presso la Harvard Kennedy School all’inizio di questo mese, ha rilevato anche un crescente divario nell’entusiasmo, con il 74% dei giovani democratici che afferma che voterebbero “sicuramente” a novembre, rispetto al 60% dei giovani repubblicani. Entrambi i candidati stanno investendo moltissimo in social e comunicazione dedicati alla Generazione Z. La Harris dichiara in molti suoi discorsi, che è ottimista perché crede nelle nuove generazioni, su TikTok la battaglia tra i candidati ed i sostenitori imperversa. In tutti i Campus universitari compaiono cartelli per invitare al voto, e ci sono associazioni bipartisan che cercano di coinvolgere i giovani nel dibattito politico e invitarli al voto. Parleremo ancora di giovani parlando anche del prestito d’onore e la sua sospensione o cancellazione.

“La libertà, quando comincia a mettere radici, è una pianta dalla crescita rapida”. – George Washington

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