Biden denuncia il rischio di una guerra in Medio Oriente ma continua ad appoggiare i crimini di Netanyahu
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Biden denuncia il rischio di una guerra in Medio Oriente ma continua ad appoggiare i crimini di Netanyahu

Biden ha parlato all'Onu mentre in Libano continuavano i raid delle forze armate di Israele, che hanno già provocato centinaia di morti

Biden denuncia il rischio di una guerra in Medio Oriente ma continua ad appoggiare i crimini di Netanyahu
Joe Biden
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24 Settembre 2024 - 18.21


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Poteva passare alla storia come quelllo che aveva portato la pace in Medio Oriente e dai vita ai due popoli e due stati e invece fa da re Travicello.  «Qualsiasi Paese avrebbe la responsabilità di assicurarsi che un attacco del genere non si verifichi di nuovo»: parole pronunciate oggi dal presidente americano Joe Biden, a supporto di Israele, di fronte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Il riferimento è stato agli assalti dei commando dell’organizzazione palestinese Hamas del 7 ottobre scorso.

A quei fatti, che hanno provocato circa 1.200 morti, è seguita un’operazione militare di Israele nella Striscia di Gaza tuttora in corso. Oltre 40mila, in questo caso, le vittime di incursioni di terra e bombardamenti aerei.

«A Gaza anche civili innocenti stanno vivendo come all’inferno» ha detto Biden. «Migliaia e migliaia di persone sono state uccise, operatori umanitari compresi; troppe le famiglie sfollate, costrette a vivere in tende affollate, in una situazione terribile». Il presidente ha aggiunto: «Non sono state loro a chiedere questa guerra».

Leggi anche:  Arma Israele, complice delle stragi e attacca i giudici dell'Aja: il triste crepuscolo di Joe Biden

Biden ha parlato mentre in Libano continuavano i raid delle forze armate di Israele, che hanno già provocato centinaia di morti, sia esponenti dell’organizzazione Hezbollah che civili.

Al riguardo, il presidente ha sostenuto di essere «determinato a impedire una guerra più ampia che inghiotta l’intera regione». Spazio nel discorso anche a un appello al governo di Tel Aviv presieduto da Benjamin Netanyahu e ad Hamas per un accordo di cessate il fuoco che conduca anche alla liberazione dei cittadini israeliani presi in ostaggio un anno fa e tuttora prigionieri a Gaza.

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