La guerra in Ucraina giunge al giorno 942. Il Cremlino fa sapere che “non c’è alternativa alla nostra vittoria contro l’Ucraina” commentando le parole di Stoltenberg, che ha ridimensionato le minacce di ritorsioni di Putin in caso di un ok all’uso ucraino di armi occidentali a lungo raggio in Russia.
Intanto, Mosca ha lanciato nuovi raid con droni Shahed, facendo risuonare l’allarme in diverse regioni del Paese invaso. Un bombardamento sulla città di Nikopol ha provocato due morti, tra cui una 12enne.
Mosca ha affermato che non intende partecipare al secondo summit sul conflitto voluto da Kiev. Lo Stato maggiore ucraino, da parte sua, ha confermato il bombardamento di due depositi militari russi che contenevano “migliaia di tonnellate di munizioni”. Al momento dell’attacco “era presente un treno per consegnare almeno 2mila tonnellate di munizioni, anche dalla Corea del Nord”.
Volodymyr Zelensky non ha ancora reso noto il suo piano per la pace. Ma in un briefing con i media a Kiev, il presidente ha detto che il piano implica l’esecuzione di attacchi in profondità con missili occidentali all’interno della Russia, che Londra e Washington avrebbero finora rifiutato.
