Il segretario generale dell'Onu Guterres teme che il Libano possa diventare un'altra Gaza
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Il segretario generale dell'Onu Guterres teme che il Libano possa diventare un'altra Gaza

 Parlando alla Cnn il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto preoccupato «che il Libano» possa diventare «un'altra Gaza».

Il segretario generale dell'Onu Guterres teme che il Libano possa diventare un'altra Gaza
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22 Settembre 2024 - 23.34


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 Parlando alla Cnn il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto preoccupato «che il Libano» possa diventare «un’altra Gaza». Questo, ha aggiunto, rappresenterebbe una «una tragedia devastante per il mondo».

Nell’enclave palestinese, intanto, secondo Guterres l’operazione militare israeliana ha raggiunto un livello «senza precedenti» in termini di «morte e distruzione».

Le parole di Guterres all’Assemblea generale nella seduta dedicata al Summit per il futuro

«Siamo qui per togliere il multilateralismo dal baratro». Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nel suo intervento all’Assemblea generale nella seduta dedicata al Summit per il futuro. «Il nostro mondo – ha detto – sta deragliando, e abbiamo bisogno di decisioni difficili per rimetterci in carreggiata. I conflitti stanno infuriando e moltiplicandosi, dal Medio Oriente all’Ucraina e al Sudan, e la fine non è in vista». Guterres ha sottolineato come il «sistema di sicurezza collettiva» sia «minacciato da divisioni geopolitiche, posizioni sul nucleare e dallo sviluppo di nuove armi e teatri di guerra».

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«La crisi climatica – ha aggiunto – sta distruggendo vite, devastando comunità e economie. Tutti conosciamo la soluzione, una giusta eliminazione dei combustibili fossili, eppure le emissioni continuano». Guterres ha accusato anche la corsa all’Intelligenza artificiale «sviluppata in un vuoto morale e legale».

«I nostri strumenti – ha continuato – e le istituzioni multilaterali non sono in grado di rispondere efficacemente alle sfide politiche, economiche, ambientali e tecnologiche di oggi. E quelle di domani saranno ancora più difficili e più pericolose».

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